Pubblicato il: 29/01/2016 alle 08:35
Rubrica a cura del Centro di formazione della Croce Rossa di Caltanissetta
Molto spesso i nostri discenti ci chiedono lumi sul fenomeno dei ronzii alle orecchie e come tale il nostro imperativo rimane sempre il consulto medico. Tuttavia ci sembra importante chiarire aspetti interessanti sul fenomeno dell’acufene e su come si manifestano.
LE CAUSE DEGLI ACUFENI
L’orecchio è uno strumento molto sensibile, costruito dalla natura per percepire i suoni.
Di conseguenza qualsiasi anomalia che ne disturbi il funzionamento causa un CALO DI UDITO e, come effetto collaterale legato all’interferenza sulla conduzione e trasmissione del suono, un ACUFENE.
Malattie dell’orecchio esterno (tappo di cerume) e dell’orecchio medio (otite, Otosclerosi) causano acufeni che ovviamente guariscono non appena eliminata la patologia sottostante.
Gli acufeni che più spesso sono oggetto di indagine clinica sono quelli generati nell’orecchio interno, la parte elettrica dell’orecchio dove le onde sonore (meccaniche) vengono tradotte in impulsi nervosi (elettrici) che viaggiano verso il cervello.
In tal caso il rumore percepito in realtà non esiste, ciò che il paziente crede di sentire sono impulsi elettrici “pirata”, generati in qualche punto della struttura elettrica, che viaggiano verso il cervello mescolandosi a gli impulsi elettrici che portano i suoni che realmente stiamo ascoltando.
Tali acufeni vengono pertanto definiti “acufeni soggettivi” proprio perchè esistono solo per il soggetto che li percepisce.
Esiste poi una serie di acufeni in cui il rumore che il paziente percepisce esiste davvero, che vengono definiti “acufeni oggettivi” e che quindi sono percepibili anche da parte del medico.
Sono rumori generati da strutture vicine all’orecchio, come gli ACUFENI PULSANTI, in cui viene percepito il battito cardiaco per un’alterazione dei rapporti vascolari o per un aumento della pressione sanguigna.
LE TERAPIE
Negli acufeni generati da patologie dell’orecchio esterno e medio la rimozione del processo patologico comporta l’immediata guarigione dal disturbo.
Gli acufeni prodotti da sofferenze dell’orecchio interno si giovano spesso di terapie con farmaci, ovviamente prescritti dal proprio medico curanteoche promuovano l’azione del microcircolo vascolare, in quanto proprio un disturbo del genere sta alla base della maggior parte delle patologie cocleari.
Quando il danno è stabilizzato, l’uso di sostanze ad azione sul microcircolo ha un senso preventivo contro l’insorgenza di nuovi insulti ischemici, non ha però più effetto sull’acufene.
Nei casi in cui, trascorsi 2-3 mesi dall'esordio, non si abbiamo miglioramenti è opportuno valutare l’opportunità di un aiuto con farmaci che, agendo sulle vie nervose, aiutino quel meccanismo di protezione neurologico di cui abbiamo appena parlato.
Per approfondire:
Prevenzione e primo soccorso: i suggerimenti del Centro Formazione della Croce Rossa di Caltanissetta