Il problema del centro storico è uno dei principali argomenti che la prossima amministrazione comunale dovrà affrontare. Un argomento difficile, troppo trascurato, che molte città italiane hanno affrontato con successo trasformandolo da problema in risorsa. Certamente gli investimenti sono stati ingenti e prolungati nel tempo, ma i risultati hanno superato ogni aspettativa.
Il centro storico di ogni città, di ogni borgo è il cuore stesso della città, è la parte più antica, dove è scritta la storia, le tradizioni, la religione di ogni centro abitato. Distruggerlo o trascurarlo è come trascurare noi stessi, perdere la nostra cultura, la nostra storia, la nostra identità Al contrario, averne cura, restaurarlo, farlo rivivere, rappresenta un grande valore per la comunità, un vanto per i cittadini, e una maniera per renderlo vivo e produttivo.
A Caltanissetta in molte vie del centro si vedono saracinesche serrate, esercizi commerciali chiusi, senso di abbandono e di trascuratezza. Di sera la situazione è ancora più tragica, il centro storico appare vuoto: non un'anima viva a parte qualche cittadino extracomunitario. Ci chiediamo cosa si può fare, che fondi utilizzare, che idee promuovere per salvare un centro storico che potrebbe essere l'orgoglio dei Nisseni. Un'idea potrebbe essere quella dell'architetto Pier Paolo Maggiora che immagina il centro storico di Caltanissetta come un grande mercato, un centro commerciale che sia di richiamo per tutta la Sicilia e che valorizzi le eccellenze del nostro territorio.
L'idea è stata ripresa dall'architetto Leandro Jannì in una intervista rilasciata ad un organo di stampa.
Una cosa simile è stata fatta, di cartone, a Dittaino, si tratterebbe di farne una a Caltanissetta, restaurando le case non abitate, abbattendo le catapecchie senza valore storico, costruendo ampi e comodi parcheggi
Serve un laboratorio di idee, un'incubatrice di progetti, una stanza dei sogni, in cui possano sbizzarrirsi i giovani di questa città. È indispensabile anche che la politica sia fatta da cittadini preparati, capaci di trasformare i sogni in realtà, di trasformare una città che dorme nel centro del centro, nell'ombelico (onfalo) della Sicilia e del Mediterraneo.
Salvatore Giunta
Direzione Nazionale
Mezzogiorno Federato
IL DOTTORE TOTO ‘ GIUNTA PERSONA SOLARE EMPATICA COMPETENTE. UN CARO SALUTO E UN ABBRACCIO AFFETTUOSO. GRAZIE MILLE DELLA CORTESIA E DELLA COMPETENZA STORICA SEMPRE IN DIVENIRE!
sono d’accordo di rivalutare il centro storico che quasi tutte le altre città hanno già fatto attirando migliaia di persone. spero che presto possa realizzarsi qualcosa di buono che dia lavoro anche a tanto giovani che hanno idee innovative 🙏
l’altro giorno sul fatto nisseno avevo letto che, si era proposto di trasferire il mercatino del sabato in centro storico,tipo strada’ a foglia!! Secondo me, potrebbe essere un’ idea fattibile e senza eccessivo dispendio di risorse economiche pubbliche!Mettendo, ovviamente, a disposizione dei cittadini dei bus (ad esempio a 50 centesimi a corsa )per raggirare il problema del parcheggio in quelle zone!
Buongiorno, la buona volontà non manca, le idee neanche. Si spera sempre che si realizzino. il degrado è una costante della nostra città, umiliata da sempre da promesse fatte e mai giùnte a compimento . inoltre le opere realizzate sono state sistematicamente abbandonate , lasciate all’ incuria. il centro storico pretende giustizia e rispetto perché da troppo tempo è preda dell’ indifferenza degli immigrati che ne hanno preso oramai il possesso e della rassegnazione dei nisseni . il degrado è generalizzato non risparmia nessun angolo della città e con esso viene meno la sicurezza e la serenità di chi ci vive. riqualificare e mantenere ciò che viene fatto è. la prerogativa del vivere civile.
la situazione ha caltanissetta non è messa bene e non cambierà mai perché io penso che si faranno sempre i soliti cazzi di citta perché non caltanissetta non più una città come prima io sono un ragazzo di caltanissetta me ne vado direttamente da caltanissetta perché è diventato un paese non una città come prima purtroppo e così anno sbagliato i nisseni a votare il PD e movimento 5 stelle un certo punto io avevo ragione che il sindaco di ora non fatto niente dal 2012 da quando è stato eletto come sindaco un certo gambino del movimento 5 stelle che non nemmeno di caltanissetta e di Partinico audace nel palermitano mi dispiace dirlo ma siccome io penso che dovrebbero buttare fuori da questa cazzo di città gli emigrati perché sono troppi di più dei nisseni mi dispiace dirlo ma è così scusate questa è un schifo di città e diventato un vero e proprio paese lo dico veramente con il cuore ❤️ uno che ci vedere una città che non esiste più
L’ idea non e’ male……purtuttavia, andresti a scontrarti con le autorita’ sovraintendente le antichita’ , che ha il potere di bloccare tutto
Andarsene dalla città è la soluzione più facile,bisogna però sapere dove si va e cosa si va a fare.Chi ama la città non la lascia a cuore leggero e se ha delle competenze specifiche può prima tentare di metterle a profitto in casa propria.Quanti ai migranti che sono un migliaio non credo che abbiano alternato l’assetto antropologico della città e la maggioranza di loro ha trovato il modo di inserirsi e già si affacciano le prime generazioni dei nuovi venuti con un discreto tasso di assimilazione della nuova lingua e dei costumi senza provocare alterazioni sociali preoccupanti. Quindi non è un problema di migranti bensì un problema strutturale e di riqualificazione dei vecchi quartieri problemi che vanno affrontati da politici intraprendenti che non adagiano a gestire il quotidiano senza un prospettiva di cambiamento e sviluppo..
Pienamente d’ accordo con Aldo Amico
Caltanissetta aveva un centro storico bellissimo,molto animato e pieno di negozi,tipico di ogni siciliano scappare dai problemi,gli investimenti europei non mancano le idee pure,manca la volontà di fare e creare lavoro
La Strada della Foglia, seppur con le sue catapecchie e negozietti antichi vissuti, tutto una volta pullulava di commercianti, che si estendevan dall’inizio della strada sino in alto alla piazza con i tendoni colorati dal sole. È si quelle grida e colori davano forma a una tradizione, un’espressione culturale della ns città. Allora si che c’erano dei turisti, qualche americano l’ho accompagnato pure io. Ma adesso quel luogo quello spazio ha perso tutto le catapecchie non parlano più,ha perso la sua natura. Ci sono quattro commercianti ed è come vedere una qualsiasi strada. Non si sa chi ama quella strada, non c’è un pittore che dipinge quella strada, non c’è un turista. Un nisseno emigrato che torna a Caltanissetta cerca scruta è prende coscienza che non c’è niente. I fondi dovrebbero servire per aiutare i piccoli commercianti a non chiudere, prima ancora di dipingere le facciate delle belle catapecchie!