Presentato oggi pomeriggio nella sede dell'Ordine dei Medici di Caltanissetta, la Termoablazione Tiroidea, una nuova tecnica che consiste nella riduzione del volume del nodulo tiroideo benigno per mezzo della trasmissione di energia convertita in calore. Il sistema già utilizzato in altre parte d'Italia sarà per la prima volta applicato anche in Sicilia e l'Asp di Caltanissetta farà da pioniera. “La termoablazione mediante il laser – ha spiegato Giovanni Di Lorenzo, dirigente medico dell'Uoc di Chirurgia Generale del Sant'Elia – è una metodica non nuova a livello del patrimonio culturale della medicina, e dell'applicazione in campo medico. Però Caltanissetta per quanto riguarda la patologia benigna della tiroide sarà la città pioniera in Sicilia. Consiste nella riduzione del volume del nodulo della tiroide addirittura nell'arco di un anno anche dell'80-85 per cento. Si tratta dunque dell'impiego mirato di noduli tiroidei rigorosamente benigni e da applicare a quei pazienti che non possono essere sottoposti ad intervento chirurgico o che non vogliono. Ad oggi ne sono state già fatte sei. I benefici per il paziente vanno dall'anestesia locale e dunque la durata totale della degenza è di 24 ore, le complicanze sono minime, se non addirittura nulle, fino all'assenza di dolore post e intra-operatorio”. I lavori sono stati introdotti da Giovanni D'Ippolito, presidente dell'Ordine dei Medici e Carmelo Iacono, direttore generale dell'Asp. A moderare l'incontro il direttore dell'Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale Giovanni Ciaccio e il direttore dell'Unità Operativa Complessa di Medicina Interna Federico Vancheri. Relatori: Antonio Burgio (Aspetti clinici ed epidemiologici della patologia tiroidea), Pierluigi Collodoro (diagnostica radiologica), Giovanni Urrico (aspetti anatomopatologici), Giovanni Di Lorenzo (la Termoablazione tiroidea) e Francesco Scaffidi Abbate sulla tecnica chirurgica.