Pubblicato il: 20/04/2024 alle 10:49
(Vincenzo Falci, Giornale di Sicilia) Chi avrebbe fatto parte del commando omicida, chi lo avrebbe fiancheggiato e altri ancora, invece, sospetti “caporali”. Nove su dieci condannati, ma per tutti è caduta l’ipotesi di associazione mafiosa, rimodulata in associazione semplice, passando per un distinguo per una serie di contestazioni.
A cominciare dal delitto del giovane pakistano a capo di una battaglia anti caporalato, il trentaduenne Adnad Siddique assassinato la notte del 3 giugno di quattro anni fa in un appartamento del centro storico. La vittima, la sera del 3 giugno 2020, è stata raggiunta in casa da un gruppo armato che lo ha massacrato con ventisei colpi di cacciavite e coltelli.
La pena più severa, 30 anni di carcere, è stata inflitta al trentenne Muhammad Shoaib; sono 29 gli anni per il ventiseienne Bilal Ahmed inteso «Bilal Muhammad»; 28 anni al trentunenne Alì Imran inteso «Cheema Muhammad Imran» e al trentacinquenne Shujaat Ali inteso «Malik»; 17 anni, un mese e 15 giorni al cinquantunenne Muhammad Mehdi (avvocati Massimiliano Bellini, Rosario Di Proietto, Giacomo Vitello e Salvatore Baglio); 17 anni e 7 mesi al trentacinquenne Nawaz Muhammad (avvocato Boris Pastorello); 3 anni e 8 mesi al ventitreenne Muhammad Sharjeel «Shery» Awan (avvocati Giuseppe Dacquì e Ruggero Mancino), gli ultimi due assolti per omicidio e per i quali i pm avevano chiesto 30 anni.
Completano il quadro il quarantenne Arshad Muhammad con 3 anni, un mese e 15 giorni e il trentaseienne Shehzad Khuram con 6 anni e 2 mesi (avvocati Giovanni Di Giovanni e Riccardo Contardi ).
Unica assolta la ventiquattrenne Giada Giarratana (avvocato Diego Giarratana) accusata di caporalato.
Parti civili – e a loro è stato riconosciuto il diritto a un risarcimento – i familiari della vittima, al padre è stata pure destinata una provvisionale di 50 mila euro, il Comune, il Mo.Vi (avvocato Salvatore Patrì), quattro vittime di caporalato (avvocatesse Monia Giambarresi, Lia Minacapelli e Sara Sammartino), l’associazione Proxima e altre parti offese (avvocati Adriana Vella, Jennifer Guarino, Graziano Baglio, Marco Lomonaco e Giuseppe Orlando) la comunità «I girasoli» di Milena e suoi ospiti (avvocato Giovanni Annaloro) – ammessa per il solo capo d’imputazione che fa riferimento alla violazione di domicilio – la Cgil (avvocatessa Maria Ricotta), la Federazione lavoratori dell'Agroindustria di Cgil (avvocatessa Stefania Giambra) .