Pubblicato il: 20/04/2024 alle 18:28
Che dire della campagna elettorale in corso per conquistare Palazzo del Carmine? E' già guerra aperta tra i principali schieramenti in campo. E qual è la prima vittima della guerra? La verità. Insomma, ne sentiremo di sciocchezze, bugie e mistificazioni in questi giorni che ci separano dalle elezioni amministrative nissene dell’8 e 9 giugno 2024. E d’altronde Donald Trump (di certo non da solo) insegna che oggi le campagne elettorali si possono vincere anche dicendo bugie. Anzi: forse si vincono solo dicendo bugie. E questo cosa dimostrerebbe? Dimostrerebbe che la politica, ormai, è sempre di più un affare di pochi e i partiti non svolgono più quel ruolo fondamentale – che in passato hanno svolto – per l’esercizio della democrazia. Ruolo sancito dall’art. 49 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.
Forse è utile ricordare che l’iscrizione a un partito politico, oltre che una scelta di campo, dovrebbe diventare un impegno personale importante e sfociare nella professionalizzazione dell’attività politica. La complessità delle moderne istituzioni democratiche (articolate su più livelli di competenza normativa, territoriale e per materie) e dei temi politici da affrontare comporta necessariamente un approccio che non può essere di tipo dilettantesco. A differenza dei movimenti politici, i partiti hanno un ruolo e responsabilità istituzionali nel sistema democratico come la presentazione delle liste di candidati alle cariche pubbliche che, ad esempio, comporta l’esigenza di pre-selezionare e formare la classe politica. In altre parole, i partiti politici sono strutture organizzative fondamentali per la democrazia che, sebbene possano avere obiettivi non condivisi da una parte degli elettori, hanno tutti dei doveri nei confronti del sistema democratico, delle istituzioni e della cittadinanza.
E’ questo ciò che avviene oggi? E’ questo ciò che sta accadendo a Caltanissetta per la selezione dei candidati al prossimo Consiglio Comunale e al governo della Città? E dunque, se a vincere saranno le sciocchezze, le bugie e le mistificazioni vorrà dire che oggi gli elettori o sono disinformati, o sono confusi, o sono degli idioti che pensano di essere furbi. E su questa regressione, su questa decadenza civile e democratica, i politicanti a noi contemporanei ci sguazzano e ci prosperano.
Leandro Janni
Ho sempre pensato che qualunque candidato alle elezioni di un Comune debba possedere un “diploma” che attesti la sua partecipazione alla scuola di formazione in materia di amministrazione pubblica e soprattutto di enti locali ( durata minima 3 anni).