Pubblicato il: 21/06/2013 alle 15:19
Anche quest’anno è la Sicilia a guidare la classifica tra le Regioni (con 476 illeciti, 725 persone denunciate e 286 sequestri), si riscontra il maggior numero di sequestri di strutture abusive. Dati inquietanti quelli sull’aggressione del cemento illegale alle nostre coste e ai nostri paesaggi illustrata da Legambiente nel suo rapporto annuale ‘Mare Monstrum’, presentato questa mattina a Roma.
Proprio qualche giorno fa sulla costa agrigentina sono stati abbattuti l’ecomostro di Scala dei Turchi e i tre scheletri di Lido Rossello nella zona di Realmonte, che hanno segnato un'altra tappa della battaglia ventennale di Legambiente da cui partirono in entrambi i casi le denunce. “Ma l’abusivismo edilizio sulle aree demaniali – sostiene l’associazione ambientalista nel dossier – continua ad attestarsi su valori elevati, anche se in flessione rispetto al 2011: 2.864 illeciti, 4.615 persone denunciate e 1.491 sequestri”.
La Sicilia nella speciale classifica seguita dalla Campania, dove sale sul ‘podio’ la Sardegna, che scala due posizioni rispetto al 2011, ed è la regione con il maggior numero di persone denunciate (988)”.
Le altre due regioni dove è radicata la presenza della criminalità organizzata (Puglia e Calabria) occupano rispettivamente la quarta e la quinta posizione. Festeggiare un successo come l’abbattimento di Scala dei Turchi non significa, dunque, che la battaglia contro sull’abusivismo sia vinta. Resistono gli ecomostri della ‘Top five’ di ‘Mare Monstrum’, quelli che Legambiente chiede di “demolire con corsia preferenziale perche’ sono tra i peggiori esempi dello scempio edilizio vista mare”.
Come resistono anche “le mega lottizzazioni abusive che violentano le coste del Salento, della Sicilia e dell’Abruzzo, le migliaia di ville che continuano a sorgere a Ischia, sul litorale Domizio Flegreo, sulla costa cilentana e su quella amalfitana in Campania, i lidi di cemento che colonizzano le coste del Lazio”. Senza dimenticare i villaggi turistici della ‘ndrangheta che si sono impadroniti del mare calabrese.