Pubblicato il: 02/07/2013 alle 10:05
C'è agitazione tra il personale della Provincia regionale di Caltanissetta, che nel Palazzo dell'ente di viale Regina Margherita ha attuato  il preannunciato sit-in di protesta contro i recenti provvedimenti adottati dal commissario straordinario Raffaele Sirico sulla nuova articolazione dell’orario di servizio, con abolizione – già a partire dal primo luglio – di un rientro pomeridiano, ridistribuzione delle ore di lavoro nell’arco antimeridiano, e sospensione dei buoni pasto, prima di passare alla anch’essa ipotizzata riduzione del salario accessorio, il tutto in un’ottica di tagli alle spese per il personale motivati con i rilievi mossi dalla Corte dei Conti per l’avvenuto sforamento dei relativi parametri. I dipendenti dell'Amministrazione provinciale hanno voluto incontrare  il commissario Sirico con cui ha avuto un lungo confronto, ribadendo soprattutto un pacchetto di richieste: se riduzioni devono esserci, che si revochino tutte le indennità, e quindi adottando una misura uguale per tutti, dirigenza e comparto, in attesa che la Regione operi i tanto attesi trasferimenti. Di conseguenza, è stato chiesto il ripristino dell’originario orario con la relativa dotazione dei buoni pasto. Sui rilievi mossi dalla Corte dei Conti, s’è sottolineato che la spesa del personale è stata in decrescita e basterebbe il solo conto consuntivo 2012 a comprovarlo dinanzi ai magistrati contabili. Il personale della Provincia inoltre ha lamentato la mancanza di informazione preventiva riguardo le decisioni adottate dal commissario, che è stato sollecitato nell’occasione a rappresentare dovutamente al governo regionale le necessità dell’ente. Sirico, sul punto, ha detto di aver già fatto a più riprese, con vari incontri avuti con il governo, i vertici dell’Ars, i parlamentari, diversi incontri che proseguiranno in questi giorni.
Il commissario della Provincia regionale ha preso atto delle richieste avanzate dai dipendenti Ap, e ha ribadito come l’attuale critica situazione dell’ente scaturisca dai minori trasferimenti finanziari (per milioni di euro) da Stato e Regione, e che le misure adottate erano finalizzate alla predisposizione di un bilancio che deve, di conseguenza, contemplare una riduzione dei costi. Ma il personale provinciale rimane comunque in stato di agitazione.