Pubblicato il: 02/07/2013 alle 18:56
Reato prescritto per il nisseno Luigi Lo Porto, 69 anni, che avrebbe fatto da intermediario fra Benedetto Campanella – che cercava voti per la figlia Simona candidata in Consiglio comunale – e Cosa Nostra nissena. Oggi il Tribunale collegiale di Caltanissetta ha dichiarato estinto per intervenuta prescrizione l'ipotesi di voto di scambio che il pubblico ministero Stefano Luciani contestava a Lo Porto (difeso dall'avvocato Walter Tesauro), per il quale era stata chiesta la condanna a 3 anni e 9 mesi.
Ma il collegio giudicante presieduto da Mario Amato, con a latere i giudici Valerio Sasso e Marco Sabella, ha stabilito che i fatti sono prescritti per Lo Porto, risalenti tra la primavera e l'estate del 2004 in concomitanza con le elezioni amministrative che si svolsero nel capoluogo il 12 e 13 giugno. Secondo i magistrati della Dda nissena, Lo Porto sarebbe stato il tramite fra Benedetto Campanella e la famiglia mafiosa. Al professore Campanella il reato di voto di scambio è stato dichiarato prescritto in appello, dopo la condanna a 2 anni e 4 mesi in primo grado. Gli inquirenti hanno indagato sulla campagna elettorale per il rinnovo del Sindaco e del Consiglio comunale. All'epoca – nella lista Udeur – era candidata Simona Campanella, poi eletta nel civico consesso e chiamata in Giunta come vicesindaco di Salvatore Messana. Il genitore, secondo il racconto di diversi collaboratori di giustizia, si sarebbe rivolto a Lo Porto per contattare esponenti della cosca mafiosa per ottenere preferenze in cambio di soldi. Luigi Lo Porto, per l'accusa, un mese prima delle elezioni avrebbe fatto incontrare il professore Campanella con l'ex boss Salvatore Ferraro, poi diventato pentito che raccontò di avere ricevuto mille euro dal padre della candidata il quale consegnò anche 700 euro a Lo Porto. Altri soldi, Benedetto Campanella li avrebbe fatti avere al boss Angelo Palermo sempre per tramite di Lo Porto.
Il verdetto di oggi ha chiuso il dibattimento su questa presunta compravendita di voti in occasione delle Amministrative di nove anni fa. La Procura non ha ancora chiuso il fascicolo in cui l'avvocato Simona Campanella è indagata per voto di scambio, ma secondo fonti qualificate l'orientamento dei magistrati della Dda è quello di chiedere l'archiviazione del procedimento. A seguito del coinvolgimento del padre nell'inchiesta, Simona Campanella si dimise da vicesindaco della Giunta Campisi nel dicembre 2010, quando scattò l'operazione antimafia “Redde Rationem” in cui rimase coinvolto anche il fratello dell'assesore Angelo Failla, pure lui dimessosi.
Il pool antimafia nisseno, ascoltando le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, da tempo indaga sulle competizioni elettorali svoltesi nel Nisseno negli ultimi anni. C'è chi, tra aspiranti consiglieri e deputati, si sarebbe rivolto ad esponenti di Cosa Nostra pagando dai 50 ai 100 euro per ciascun voto ottenuto. Ma alle cosche qualche candidato avrebbe affidato anche il servizio di attacchinaggio, sborsando un euro per ogni manifesto affisso.