Pubblicato il: 05/05/2024 alle 18:51
Sabato 4 maggio si è svolto all’Hotel Dioscuri di S. Leone, il Seminario sul
“Funzionamento delle menti naturali e artificiali ed etica delle nuove tecnologie” organizzato
dall’Ordine dei TSRM e delle professioni sanitarie di Caltanissetta e Agrigento.
Il presidente Santoro ha introdotto e presentato l’importante evento formativo che ha visto la
prestigiosa presenza di 2 relatori varesini: Massimiliano Paganini e Roberto Di Bella studiosi ed
esperti in scienze cognitive, intelligenza artificiale, bioetica ed etica delle nuove tecnologie.
Circa 150 i professionisti sanitari presenti in platea appartenenti alle 18 professioni sanitarie
iscritte ai vari albi dell’Ordine.
Per comprendere l'impatto dei progressi tecnologici sull'uomo e nella società, si sono ripercorse
le tappe che dall'artefatto tecnologico hanno portato alla tecnologia, passando dal metodo
scientifico alla morale.
Successivamente sono stati trattati i processi decisionali delle menti naturali e artificiali
attraverso un approccio multidisciplinare tipico delle scienze cognitive che ricomprende, la
psicologia cognitiva, la psicologia del giudizio, la filosofia della mente, le neuroscienze, l'intelligenza
artificiale.
Non è infatti possibile parlare di funzionamento delle menti artificiali senza prima affrontare il
funzionamento delle menti naturali in quanto le prime cercano di emulare le seconde.
Come funzionano le menti naturali? Come prendono le decisioni? Cosa sono le euristiche e i bias
decisionali? Che cosa è l'intelligenza artificiale? Come funziona? Si tratta di vera intelligenza?
Funzionano meglio i professionisti sanitari o gli algoritmi?
Questi ed altri quesiti hanno suscitato grade interesse e attenzione tra i presenti.
Nella seconda sessione si è visto come il progresso tecnologico stia costruendo macchine sempre
più performanti, portando l’uomo a macchinizzarsi e la macchina ad umanizzarsi.
L'umano si trova di fronte ad un cambiamento antropologico nel concepire sé stesso e il mondo
che lo circonda.
Un viaggio in bilico tra etica e nuove tecnologie dove macchine Sapiens condividono sempre più
il medesimo ambiente con gli umani.
È indispensabile una formazione continua per governare la tecnologia e non esserne governati.
Conclude il presidente “dobbiamo fare di tutto per farci trovare con i giusti anticorpi, pronti al
salto culturale per formare un professionista capace, consapevole e preparato. Occorre fugare il
rischio in cui l’assistenza sanitaria viene intesa come attività industrializzata, meccanizzata e
monetizzata, poiché essa sacrifica il calore umano e uccide l’anima del guaritore.
La standardizzazione delle pratiche e delle linee guida se da una parte ci garantiscono di agire
all’interno di percorsi sicuri, dall’altro possono farci perdere di vista la persona, protagonista
assoluto del sistema salute.
La medicina non è scienza esatta, ma una buona relazione professionista – paziente genera
empatia e compassione riuscendo ad alleviare le sofferenze del paziente e la fatica emotiva e
professionale di tutti noi che lo incontriamo ogni giorno.