Pubblicato il: 14/07/2013 alle 05:00
A vedergli plasmare quel pezzo d'argilla sembra che lo faccia da una vita. Come se fosse una dote artistica innata, la sua. Invece Antonio – lui esiste davvero, ma il nome è frutto della fantasia – soltanto da qualche giorno ha imparato che cosa vuol dire modellare la terra. Colorarla, dargli vitalità con una decorazione, dandogli forma con le mani che accarezzano, la sfiorano delicatamente. Piccoli gesti, frutto di un'interazione cuore-mani-cervello che risvegliano le identità, tirando fuori quel talento nascosto, spesso volutamente celato nei corpi e nelle menti difficili ad aprirsi ma capace di riaccendere l'orgoglio.
In letteratura scientifica si chiama ceramica-terapia, ma c'è molto di più dietro l'avvio di tre laboratori di produzione di oggetti in ceramica allestiti per una settimana a “Casa Famiglia Rosetta” presieduta da don Vincenzo Sorce, che ha potuto contare sulla preziosa collaborazione della “Fondazione Contessa Lene Thun Onlus”, legata all'azienda di Bolzano che produce oggetti da collezione.
E il “ponte” fra queste due realtà sociali a sud e a nord dello Stivale ha il volto e il nome di Giuseppe Quagliata, giovane titolare del punto Thun in viale della Regione a Caltanissetta che – grazie ad una raccolta fondi avviata lo scorso Natale fra i soci del “Thun Club” – s'è attivato affinché anche nel capoluogo nisseno fossero avviati i laboratori che la fondazione organizza per diffondere e promuovere lo sviluppo della creatività artigianale nell'arte ceramica, sostenendo la cosiddetta manualità creativa che offre la modellazione. I protagonisti dei tre laboratori sono quaranta persone che con le loro mani, sbizzarrendosi, hanno realizzato una variegata gamma di oggetti che a settembre Quagliata esporrà nelle vetrine del suo negozio. Dal sole, simbolo di luce e speranza che tanti hanno perso imboccando strade buie e sbagliate, al cuore che molti hanno in frantumi. Sono le ragazze con problemi di tossicodipendenza in cura nella comunità “La Ginestra”, i disabili fisici e psichici del Centro diurno di riabilitazione e i disabili psichici della comunità “Santi Pietro e Paolo”. Come ogni novità, le difficoltà all'approccio e le diffidenze pian piano sono state superate con i sorrisi, gli abbracci e i consigli offerti con le parole giuste. Perché i promettenti artigiani non sono rimasti da soli in questo entusiasmante percorso artistico che li ha tenuti impegnati a modellare l'argilla, darle forma, decorarla, vivacizzarla. Con loro, infatti, v'erano la ceramista Rosa Salvaterra di Bolzano affiancata dalla collaboratrice tedesca Elisabeth Von Elzenbaum-Wiesenheim, fisico imponente e sguardo che può incutere timore, ma basta scambiare due chiacchiere per capire quanta dolcezza racchiude questa ex caporeparto di banca in pensione che da anni è dedicata anima e corpo al volontariato, girando il mondo. Entrambe sono state positivamente colpite da questa condivisione di emozioni con gli ospiti-artigiani ceramisti di Casa Famiglia Rosetta.
Un'esperienza che lascia il segno ma soprattuto sui rapporti umani, sulle piccole gioie che possono assumere la forma di un manufatto d'argilla. “Ha offerto a noi e a loro una grande capacità di autostima, che appaga e crea soddisfazione”, spiega Rosa Salvaterra raccontando un episodio che forse sintetizza questa missione nissena della Fondazione Contessa Lene Thun che farà tappa altrove. Una delle allieve un tempo era insegnante di educazione artistica ma non è stata più capace di modellare l'argilla. Èbastata una efficace dose di ottimismo, un po' di pazienza ed ecco venir fuori un cuore di argilla. “Ma davvero l'ho fatto io?”, s'è chiesta poi l'ex prof, stupita e inorgoglita. La prova che la felicità può regalarcela anche un pezzo di argilla molliccio e viscido.
“E' stata una bellissima esperienza – dice emozionato Giuseppe Quagliata – che ci fa comprendere realmente quali siano le autentiche gioie della vita. Voglio ringraziare la Fondazione Lene Thun e le due ceramiste per quello che hanno fatto e anche Casa Famiglia Rosetta per l'opportunità concessa. Ma soprattutto voglio ringraziare i nostri clienti e soci che con il loro prezioso contributo hanno consentito che questo sogno diventasse realtà”.
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