Pubblicato il: 15/07/2013 alle 11:23
Confiscati i beni di Diego “Dino” Calì (nella foto, l'impresario di pompe funebri di San Cataldo condannato in appello a 20 anni per associazione mafiosa come presunto mandante dell'omicidio del cugino e concorrente Totò Calì, ucciso a San Cataldo il 27 dicembre 2008. A seguito di questo arresto, Calì era stato raggiunto da un provvedimento di sequestro di beni che ora sono stati confiscati dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Caltanissetta. Il valore dei beni immobili e mobili, intestati anche ai suoi familiari, è stato stimato in circa 2milioni di euro. Un patrimonio che comprende una agenzia di pompe funebri, una società di commercio di articoli funerari, 3 ville, 6 appartamenti di cui 4 in corso di costruzione, 9 appezzamenti di terreno, 14 veicoli fra cui due carri funebri, un velivolo da diporto, sei conti correnti, 10 depositi a risparmio e un fondo comune di investimento. Dino Calì era stato arrestato dai carabinieri nell'ambito dell'inchiesta Nuovo mandamento condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Caltanissetta che aveva sgominato un clan mafioso emergente composto da pastori. Oltre a confiscare i suoi beni , i giudici hanno applicato a Calì la sorveglianza speciale per un periodo di 4 anni.