Pubblicato il: 16/07/2013 alle 06:59
Venticinque milioni di euro: è il valore dei beni che oggi la Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta sta confiscando – come imposto dal decreto emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Caltanissetta – all'imprenditore gelese Sandro Missuto, di 34 anni,(nella foto) ritenuto vicino a Cosa Nostra gelese e in particolare al clan Emmanuello. Oggetto del provvedimento sono 2 imprese operanti nel settore della produzione, trasporto e fornitura di calcestruzzo, demolizione di edifici e sistemazione del terreno, nonché beni mobili ed immobili, tutti siti in Gela, dal valore complessivo di circa 25 milioni di Euro. Si tratta al momento della confisca di primo grado.
Le complesse attività investigative condotte dal Centro operativo Dia – comandato dal colonnello Gaetano Scillia – hanno consentito di acquisire un imponente quadro probatorio che ha confermato il ruolo strategico di Missuto risultato aver intrattenuto rapporti imprenditoriali molto stretti con vertici della cosca Emanuello di Gela.
Èinfatti emerso come l'imprenditore Missuto già tratto in arresto per la sua partecipazione alla cosca mafiosa nel luglio e nel dicembre del 2009 (operazioni “Cerberus” e “Compendium”), tramite le società sottoposte a sequestro, riuscisse ad aggiudicarsi numerosi sub appalti e contratti di nolo, conducendo l’impresa nell’interesse di cosa nostra gelese. E proprio nell’interesse del sodalizio mafioso riscuoteva il “pizzo” dalle ditte appaltatrici e curava la loro “messa a posto”. Il ruolo di spicco del Missuto nel settore edilizio risultava, per il Tribunale, invariato anche successivamente alla morte del boss Daniele Emanuello, avvenuta nel dicembre 2007 e ai successivi arresti di altri capi di quel clan.
La Dia di Caltanissetta, in queste ore, sta procedendo alla confisca delle imprese I.C.A.M. srl, con sede in Gela, avente ad oggetto “produzione, trasporto e fornitura di calcestruzzo”; I.G.M. srl, con sede in Gela, avente ad oggetto “ demolizione di edifici e sistemazione del terreno, trasporto merci su strada”. E ancora sotto chiave sono finiti un fabbricato di 5 piani fuori terra a Gela; un appartamento a Gela; 2 terreni a Gela; 63 mezzi ( autovetture, autocarri, escavatori, betoniere, pale meccaniche, gru, furgoni; due rapporti bancari.