Pubblicato il: 16/07/2013 alle 18:41
Nei giorni scorsi personale del Nucleo Guardie Giurate di vigilanza ambientale del WWF di Caltanissetta ha effettuato il recupero di un esemplare femminile di Gheppio (Falco tinnunculus), rinvenuto nelle campagne di Serradifalco, da un solerte giovane imprenditore agricolo canicattinese, Luigi Li Calzi, che aveva notato nel suo vigneto la presenza di un rapace in evidenti difficoltà ed impossibilitato al volo. Il falco, infatti, riportava un’estesa ferita all’ala destra, forse causata dall’impatto con qualche ostacolo; subito soccorso dai volontari del WWF che gli hanno prestato le prime cure per alcuni giorni, in attesa di consegnarlo al Distaccamento di Caltanissetta del Corpo Forestale regionale. Adesso l’animale si trova ricoverato presso il “Centro recupero fauna selvatica” di Piazza Armerina, dove verrà sottoposto agli interventi e cure veterinarie del caso e, dopo la riabilitazione, potrà essere liberato e reimmesso in natura.
Come tutti i rapaci, il Gheppio è una specie super-protetta dalla Legge 157 del 1992: essendo un animale selvatico appartenente al “patrimonio indisponibile dello Stato”, ne è vietata la cattura e detenzione, punite con sanzioni penali che prevedono anche l’arresto fino ad 8 mesi. Si tratta di un piccolo rapace molto utile perché la sua alimentazione è basata su piccoli roditori, rettili e insetti e, quindi, svolgere un importante ruolo ecologico e di equilibrio naturale. E’ una specie molto diffusa anche nelle campagne del Nisseno, ove nidifica negli anfratti delle rocce o nelle cavità di vecchi edifici, ruderi. Ha un'apertura alare di 78 cm e, normalmente, un gheppio femmina pesa sui 200 grammi.
“Non è il primo caso di animali selvatici in difficoltà che la nostra Associazione deve affrontare – dichiara Ennio Bonfanti (nella foto), presidente provinciale del WWF e coordinatore delle Guardie ambientali -. Nelle scorse settimane, infatti, alcuni cittadini si sono rivolti a noi per soccorrere dei piccoli di Rondone (Apus apus) caduti dai nidi, che siamo riusciti a salvare. Ma non sempre le storie sono a lieto fine: molte volte ci giungono esemplari faunistici rinvenuti con fratture o ferite gravi causate da armi da fuoco, spesso oggetto di un vero e proprio “tiro al bersaglio” da parte di cacciatori di frodo, che muoiono nonostante le cure. Il WWF e le sue Guardie continuano ad essere un sicuro punto di riferimento per i cittadini ed un presidio per il territorio nella lotta al fenomeno del bracconaggio. Ma il nostro lavoro si basa unicamente sul volontariato e oramai le risorse sono insufficienti – denuncia Bonfanti -; la mancanza, ad oggi, di un locale idoneo ad ospitare la sede dell’Associazione continua a rappresentare un grosso ostacolo che spesso vanifica gli sforzi da parte dei nostri volontari, chiamati a rispondere alle numerose richieste di intervento nei campi più disparati della tutela dell’ambiente e degli animali”.
Per questo il WWF lancia un accorato appello a chiunque volesse aiutare l’associazione ambientalista a “trovare casa” o, comunque, desiderasse sostenerne l’attività: oltre che su Facebook, il WWF Caltanissetta può essere contattato via mail all’indirizzo caltanissetta@wwf.it o via fax al n. 0934.1936166. Agli stessi recapiti si possono contattare le Guardie giurate dell’Associazione per segnalare, con la massima riservatezza, ogni attività illecita ai danni della natura e della fauna: impianti fissi per l’uccellagione (trappole, tagliole, reti); richiami elettroacustici; casi di detenzione e allevamento di specie protette; sbancamenti e abusi edilizi; scarichi inquinanti nei corsi d’acqua.