Pubblicato il: 17/07/2013 alle 15:47
Il Tribunale di Palermo ha assolto il generale dei carabinieri Mario Mori e il colonnello Mauro Obinu, accusati di non avere catturato il boss allora latitante Bernardo Provenzano nell'ottobre del 1995 durante un summit a Mezzojuso. I due ufficiali del Ros erano accusati di favoreggiamento, ma oggi pomeriggio i giudici li hanno scagionati assolvendoli perché il fatto non costituisce reato. Il pm Nino Di Matteo aveva chiesto la condanna a 9 anni per Mori e a 6 anni per Obinu.
I giudici di Palermo che hanno assolto dall'accusa di favoreggiamento aggravato alla mafia il generale dei carabinieri Mario Mori hanno trasmesso gli atti alla Procura perchè valuti le posizioni dei suoi principali accusatori: Massimo Ciancimino e Michele Riccio.  Per l’accusa, che presenterà ricorso, parla il pm, Teresi: “Siamo amareggiati. Adesso si tratta di capire i punti di vista di chi, come il Tribunale, ha analizzato le carte. In tutti i processi si può vincere e si può perdere ma sono importanti le motivazioni”. Così il procuratore aggiunto di Palermo Vittorio Teresi, pubblica accusa insieme al pm Nino Di Matteo, ha commentato l'assoluzione del generale dei carabinieri Mario Mori e del colonnello Mauro Obinu dall'accusa di favoreggiamento aggravato alla mafia. “La trasmissione degli atti alla Procura perchè valuti le dichiarazioni dei testimoni Massimo Ciancimino e Michele Riccio – ha aggiunto – è coerente con la decisione presa. Èun punto di vista che va accettato – ha concluso – ma anche impugnato”.
Il generale Mario Mori non ha voluto commentare la sentenza. No comment anche del coimputato, anche lui assolto, il colonnello Mauro Obinu. Ad ascoltare il dispositivo una decina di esponenti del movimento Agende rosse alcuni dei quali al momento della lettura hanno gridato: “vergogna!”.
“Si pone fine al massacro mediatico delle figure di Mario Mori e Mauro Obinu. Eravamo fiduciosi per le carte ma i condizionamenti ambientali ci preoccupavano”, ha detto l'avvocato di Mario Mori e Mauro Obinu, Basilio Milio, commentando la sentenza di assoluzione per i suoi assistiti. “Èuna vittoria che condivido con mio padre – ha proseguito – che ha per lungo tempo portato avanti il processo. Finalmente Mori e Obinu possono essere liberi dalle infamie e dalle accuse”.