Pubblicato il: 19/05/2024 alle 10:22
(Adnkronos) – Almeno 20 civili palestinesi, tra cui un giornalista, sarebbero rimasti uccisi e diversi altri feriti in una serie di raid dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riferito dal giornale 'Filastin', vicino ad Hamas, 19 persone sono morte in seguito ad un attacco a nord del campo profughi di Nuseirat. Sarebbero tutti membri della stessa famiglia. Secondo quanto riferito da al Jazeera, solo una bambina di 10 anni sarebbe sopravvissuta all'attacco e al momento è ricoverata nell'ospedale al Aqsa. Nei raid sul campo profughi di Jabalia è morto inoltre, come informa l'agenzia Wafa, un giornalista, Abdullah al Najjar, due giorni dopo l'uccisione di quattro suoi colleghi in altri attacchi israeliani. Dal 7 ottobre sono 148 i reporter rimasti uccisi. Incontro a Riad tra il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e il consigliere della Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. Secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa Spa, è stata esaminata "la versione semifinale degli accordi strategici" tra Arabia Saudita e Stati Uniti, che comprendono anche la normalizzazione dei rapporti tra Riad e Israele. "Durante l'incontro sono state esaminate le relazioni strategiche tra i due Paesi e i modi per rafforzarle in vari campi. È stata discussa la versione semifinale della bozza di accordi strategici, che sono quasi finalizzati", ha precisato la Spa, secondo cui Mbs, l'acronimo con cui è noto il principe, e Sullivan hanno anche discusso di come "trovare un modo credibile di procedere sulla questione palestinese e per una soluzione basata due Stati che soddisfi le aspirazioni e i diritti legittimi del popolo palestinese”. Il consigliere per la sicurezza americana e bin Salman "hanno anche discusso degli sviluppi regionali, tra cui la situazione nella Striscia di Gaza e la necessità di fermare la guerra, facilitando al contempo l'ingresso degli aiuti umanitari", ha reso noto ancora l'agenzia saudita. Lasciata Riad, Sullivan è atteso in Israele, dove vedrà il premier Benjamin Netanyahu. L'Iran ha intanto confermato che sta tenendo negoziati indiretti con gli Stati Uniti in Oman. Citato dall'agenzia di stampa Mehr, l'ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite, Saeed Iravani, ha detto: "Questi negoziati sono un processo in corso", non sono i primi e non saranno gli ultimi. Il rappresentante di Teheran non ha fornito dettagli sul contenuto dei colloqui, che, secondo quanto rivelato ieri dal sito americano Axios, riguarderebbero il tentativo di evitare un'ulteriore escalation regionale della guerra a Gaza. Ai colloqui che si sono tenuti nella settimana appena conclusa – i primi da gennaio, sempre in Oman, e i primi dopo l'attacco iraniano a Israele del 13 aprile scorso – avrebbero partecipato il consigliere di Joe Biden per il Medio Oriente, Brett McGurk, e l'inviato ad interim per l'Iran Abram Paley. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)