Pubblicato il: 30/07/2013 alle 06:59
Nessuno dei 999 dipendenti dell’Eni di Gela sarà licenziato o posto in cassa integrazione. Nel 2017, però, la forza lavoro sarà di 670 unità e i conti torneranno di nuovo in ordine. La raffineria sarà trasformata in un polo d’eccellenza del Centrosud per la formazione del personale in materia di sicurezza e antincendio. Non si produrrà più benzina – perché il mercato e’ in forte contrazione e il consumo e’ sceso del 30% rispetto al 2008 – ma diesel; saranno realizzati sistemi per la depurazione dei fumi della centrale. Lo prevede il piano di investimenti da 700 milioni di euro per la riconversione del sito, presentato a Palermo dal governatore della Sicilia, Rosario Crocetta e dai rappresentanti della compagnia petrolifera. ”Gela sarà un polo di eccellenza tecnologica: realizzeremo un impianto di nuova generazione, il terzo al mondo – ha detto il responsabile della raffinazione dell’Eni, Domenico Elefante -, per la produzione di diesel di migliore qualità. Utilizzeremo un nuovo catalizzatore brevettato dall’Eni e un nuovo impianto capace di produrre energia dai rifiuti industriali, piuttosto che mandarli in discarica. Gela formerà personale in materia di sicurezza e antincendio da utilizzare nelle realtà industriali dell’Eni in Italia”. Per il governatore Rosario Crocetta ”il ciclo di degrado delle acque, che restituisce la diga del Ragoleto alla fruizione pubblica, il riciclo delle acque di scarico e l’uso dei dissalatori per uso industriale sul piano ambientale sono una bella risposta per la Sicilia”.