Pubblicato il: 30/07/2013 alle 17:43
Oltre 10 ore di inferno a San Cataldo, dove dall'alba di oggi e fino a qualche ora fa s'è sprigionato un vasto incendio divampato nella zona di Mimiani, alla periferia della città, propagandosi vicino le abitazioni e lambendo anche un albergo. Il rogo s'è verificato intorno alle 6 del mattino e ha tenuto banco per tutto il giorno, mobilitando diverse squadre dei vigili del fuoco e del Corpo forestale che da terra hanno fronteggiato l'emergenza, spegnendo i focolai che stavano spazzando aree incolte, uliveti e macchia mediterranea. Ma il fronte fuoco, a causa della fitta presenza di erba secca e folta vegetazione, s'è esteso rapidamente nella vallata costringendo a richiedere anche l'intervento aereo. Così è stato necessario un canadair della Protezione civile che ha effettuato 4 lanci d'acqua per circoscrivere le fiamme e due elicotteri della Forestale che hanno eseguito oltre 20 getti d'acqua ciascuno. S'è temuto il peggio quando il fuoco ha lambito palazzine e case: molte le persone che sono uscite dalle abitazioni cercando di dare manforte alle squadre antincendio. Una densa cappa di fumo ha invaso la zona di Mimiani. Secondo una stima ancora parziale, il fuoco ha incenerito qualcosa come 50 ettari. Ma saranno necessari altri accertamenti per quantificare con esattezza i danni provocati dal maxi-rogo. Si indaga sulla matrice dell'incendio, forse appiccato da qualche piromane oppure addebitabile ad un gesto accidentale. Di certo c'è che la presenza di sterpaglie nelle aree pubbliche e private ha sicuramente alimentato la potenza del fuoco. Questo continua ad accadere nonostante le ordinanze antincendio emesse dagli enti pubblici, Comuni compresi e fra i primi a non rispettare i provvedimenti.