Pubblicato il: 03/08/2013 alle 13:38
“Qualcuno può dire al direttore generale ed al direttore sanitario dell'azienda ASP 2 di Caltanissetta che esiste a Caltanissetta un centro Alzheimer che offre un servizio di assistenza psico sociale ad oltre 30 persone affette dalla malattia? Qualcuno può dire al direttore generale che lo staff della cooperativa sociale Etnos è fortemente amareggiato dell'indifferenza che ci viene mostrata, nonostante il progetto che stiamo con fatica sostenendo che si sta proprio realizzando in una struttura sanitaria, la RSA di Viale Luigi Monaco?” Sono gli interrogativi – fortemente critici – che pone in un documento Fabio Ruvolo, legale rappresentante della cooperativa Etnos, il quale sferra un duro attacco al dirigente dell'Azienda sanitaria provinciale, Vittorio Virgilio.
“Qualcuno può dire al direttore Generale che esistiamo? Perchè alle nostre richieste di incontro e confronto, la direzione generale e sanitaria non si mostra disponibile? Sono ancora tante le domande che vorremmo approfondire con la direzione di questa azienda sanitaria, ci sarà concesso? Non riusciamo a comprendere come mai una RSA (Residenza sanitaria) con 60 posti letto che per legge prevede un nucleo alzheimer per garantire un periodo di sollievo alle sofferenze delle famiglie, risulta occupata solo da pochi pazienti. Perchè non è garantito un personale proporzionato a quella che potrebbe essere una vera e sostanziale risorsa del nostro territorio? Perchè tanto silenzio anche politico? Forse che l'alzheimer non rappresenta un problema per le tante ed oltre 300 famiglie che vivono questo dramma?”, si chiede ancora Ruvolo.
“La cooperativa Etnos – dice il legale rappresentante – lavora in questo settore da tanti anni ormai, grazie anche ad un bando della legge 328 che avrebbe dovuto prevedere un'integrazione del sociale e del sanitario? Forse l'integrazione sanitaria sta nell'averci dato i magazzini della RSA come sede del progetto? Beh credevo che tale integrazione fosse altro. Si potrebbe dire…”ma questo direttore generale cosa c'entra con le vicende del passato?” Apparentemente niente, se non avesse firmato un avviso di apertura di un centro diurno alzheimer con la selezione di solo personale interno all'azienda sanitaria, attraverso il trasferimento di tante figure professionali da reparti diversi e senza alcuna integrazione economica. Quindi un avviso senza impegno di spesa. Ma allora le somme che sono state stanziate dal piano sanitario regionale per l'apertura del centro diurno alzheimer, dove sono ancora accantonate? Come saranno impiegate queste somme se non è prevista alcuna integrazione economica per il personale disponibile? E se il 9 agosto, come è prevedibile, non ci sarà alcuna richiesta di trasferimento da parte di personale dell'azienda, quali saranno le successive mosse?”
Ruvolo, poi si rivolge direttamente a Virgilio: “Veda direttore generale, la cooperativa sociale Etnos e tutto il personale, è fortemente interessata e motivata a far sì che si possa fare sempre più e meglio per chi vive il dramma della malattia. Siamo dei professionisti che quotidianamente e con pochissimi soldi lavoriamo con abnegazione e spesso tra l'indifferenza istituzionale. Non credo che sia un oltraggio, quando esponiamo il nostro malessere per non essere stati coinvolti in questa progettazione, vorremmo sapere solo perchè e nulla più. Non siamo i soli che possono certamente operare in questo campo, ma al momento siamo gli unici e credo che lavorare insieme poteva essere e può essere solo un'opportunità per potere fare di più e bene per il nostro territorio. Ci stiamo preparando per organizzare un grande convegno il 21 settembre che avrà come titolo “Alzheimer…mai più soli!” Ci auguriamo solo che le nostre non siano solo parole…”