Pubblicato il: 07/08/2013 alle 14:55
In media una famiglia siciliana spende in un anno 313 euro di bolletta idrica, quanto sostanzialmente nel resto di Italia, ove la media è di 310 euro a famiglia. Ma tra provincia e provincia, la spesa è molto diversa: si passa dai 190 euro di Catania, ai 237 di Ragusa, 241 di Siracusa, 293 euro di Messina, 315 di Palermo, 339 di Trapani, 393 di Agrigento e 394 di Caltanissetta. Cifre assurde, nonostante nel capoluogo nisseno spesso si patisce la sete e i nisseni sono vincolati dai calendari a causa di continui guasti alla condotta idrica, o di inquinamenti che costringono ad interrompere la fornitura, solitamente nel periodo estivo.
Se ad Agrigento si registra, per la prima volta, una discesa delle tariffe dal 2007 (-11,7%), a Caltanissetta si registra un 43,8% nello stesso periodo, mentre nel corso dell'ultimo anno (2011-2012); è Messina la città siciliana che fa registrare l'incremento maggiore con un 23,6%. Lo dice l'annuale indagine realizzata dall'Osservatorio Prezzi & Tariffe di Cittadinanzattiva.
La Sicilia resta, inoltre, una delle regioni in cui è più elevata la dispersione idrica: si tratta del 42%, rispetto alla media del 33% e dietro soltanto Molise (65%), Basilicata (54%), Abruzzo (48%), Sardegna (45%); con punte di perdita di acqua del 52% a Palermo e del 50% a Siracusa. L'indagine è stata realizzata in tutti i capoluoghi di provincia, relativamente all'anno 2012. L'attenzione si è focalizzata sul servizio idrico integrato per uso domestico: acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione, quota fissa (o ex nolo contatori). I dati sono riferiti ad una famiglia tipo di tre persone, con un consumo annuo di 192 metri cubi di acqua, e sono comprensivi di Iva al 10%. Cara acqua. In un anno una famiglia sostiene in media una spesa di 310 per il servizio idrico integrato. In generale, il caro bollette viaggia più spedito al Centro ( 47,1% rispetto al 2007, 9% rispetto al 2011). Seguono le regioni del Nord ( 32,1% rispetto al 2007, 5,2% rispetto al 2011) e il Sud ( 23,8% rispetto al 2007, 8,5% rispetto al 2011). Se poi aggiungiamo che a Caltanissetta spesso si patisce la sete e i nisseni sono vincolati dai calendari a causa di guasti alla condotta idrica