Pubblicato il: 10/08/2013 alle 14:57
“Dal mondo imprenditoriale ci è giunto un allarme sulle modalità arbitrarie con cui varie sedi Inps e Inail interpretano le norme relative alla responsabilità solidale in materia d’appalti, disposizione in forza della quale l’appaltatore è reso responsabile del mancato pagamento di oneri contributivi da parte del subappaltatore ed obbligato a pagare oneri e sanzioni solidalmente con lui. Una norma che il PdL ha sempre giudicato barbara e medioevale”. Così il deputato nazionale del Pdl, Alessandro Pagano, che ha presentato un ordine del giorno al cosiddetto “decreto del fare” condiviso dal Governo.
“A molte imprese appaltatrici, infatti, sarebbero state notificate cartelle di pagamento Inps e Inail relative a irregolarità contributive sopravvenute (vere o presunte) dei subappaltatori, nonostante gli appaltatori medesimi avessero regolarmente acquisito a suo tempo il documento unico di regolarità contributiva (DURC). Inoltre in taluni casi le cartelle sarebbero state inviate a tutti i soggetti che hanno avuto rapporti contrattuali con il subappaltatore inadempiente, senza chiarire né il periodo nel quale è stato realizzato l'inadempimento, né quanti sono i soggetti coobbligati. Al fine di rimediare a tali iniquità ho presentato al decreto “del fare” un ordine del giorno, approvato dal governo, che lo impegna ad emanare specifiche istruzioni ai soggetti competenti per chiarire che il DURC regolarmente acquisito esonera l'appaltatore dalla responsabilità solidale, in caso di sopravvenute irregolarità contributive del subappaltatore; le cartelle relative alla responsabilità solidale vanno inviate con riferimento al periodo di inadempimento contributivo e quindi ai soli soggetti che hanno rapporti con l'inadempiente in quel periodo e non a tutti i soggetti che hanno avuto nel tempo rapporti economici con lui”.
Pagano, inoltre, prende posizione anche sulla riforma che ha riguardato l'agenzia Equitalia. “La riforma di Equitalia è finalmente realtà grazie all’approvazione dell’articolo 52 del decreto Fare che, recependo la risoluzione votata all’unanimità dalla commissione Finanze della Camera lo scorso 22 maggio, dispone a beneficio del contribuente, in primis, l’impignorabilità della prima casa e, se non per un quinto, dei beni dell'impresa, nonché soglie alte di debito per aggredire la seconda casa. Considerando la difficile congiuntura economica nella quale il Paese ancora si trova – aggiunge il parlamentare del Pdl, che è membro della commissione Finanze alla Camera – nonché la fase politica particolarmente delicata che stiamo attraversando, si tratta di un risultato che getta premesse positive per una ripresa del sistema-Italia nel suo complesso. Tuttavia, il lavoro non è ancora ultimato e molto resta da migliorare come, anzitutto, la riforma globale del sistema-Riscossione”.