Pubblicato il: 11/08/2013 alle 14:13
Ci sono due fermati per il tragico sbarco di ieri alla Playa di Catania in cui hanno perso la vita sei ragazzi di nazionalità egiziana. Due egiziani di 16 e 17 anni, sono stati fermati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina nell'ambito delle indagini sullo sbarco avvenuto ieri. Secondo l'accusa avrebbero fatto parte dell'equipaggio dell'imbarcazione con mansione di vivandieri.
Dalle indagini è emerso che tre ‘scafisti' si sarebbero buttati in mare e sarebbero riusciti a fuggire prima dell'arrivo delle forze dell'ordine. Nuovo sbarco questa mattina in Calabria dove un barcone con 80 persone a bordo si è capovolto dopo essersi arenato sulla spiaggia a Monasterace. Nessun ferito.
Potrebbero non essere stato un viaggio lungo quello dei migranti egiziani e siriani arrivati ieri a Catania con lo sbarco in cui sono annegati sei giovani. E' l'ipotesi al vaglio di investigatori e della Procura distrettuale che sembra privilegiare l'esistenza di una ‘nave madre' che avrebbe trainato il piccolo peschereccio in legno lasciandolo poi al largo della Sicilia.
Tra i rilievi a sostegno di questa ipotesi anche lo stato di salute degli extracomunitari: provati e affamati, ma che non avevano segni evidenti di avere fatto una lunga traversata in mare. Anche il piccolo di sette mesi ricoverato e dimesso poche ore dopo un controllo nell'ospedale Garibaldi di Catania è apparso ai medici in buone condizioni di salute: paffuto e non mostrava segni di sofferenza fisica, ma soltanto una non grave disidratazione. Il bambino è stato riconsegnato già ieri ai suoi genitori.
Sono state identificate le sei vittime del tragico sbarco di immigrati avvenuto ieri a Catania. Sono tutti giovani egiziani di età compresa tra i 17 e 27 anni. Gli esami medici hanno confermato che sono morti per annegamento. Il minorenne deceduto avrebbe compiuto 18 anni il prossimo 25 agosto. Nessuno di loro era tra i potenziali ‘scafisti' che hanno portato la barca fino al Golfo di Catania che si è poi arenata su una ‘secca' davanti il lido Verde del lungomare della Plaia.
Rimarrà chiuso anche oggi per lutto il Lido Verde di Catania, lo stabilimento balneare davanti al quale ieri all'alba sono morti annegati sei giovani migranti arabi, scesi da un barcone arenato a 15 metri dalla costa. Lo ha deciso il gestore, Aldo Monteforte, fra i primi ieri a soccorrere i migranti: “E' più di un atto dovuto, è un atto sentito”, ha detto. I 94 superstiti sono stati portati in centri di accoglienza: fra loro 55 minori, uno dei quali di 7 mesi, e una donna incinta. Il Comune ha proclamato il lutto cittadino. La procura di Catania ha aperto un'inchiesta e cerca gli scafisti.