Pubblicato il: 12/08/2013 alle 07:36
Si preannuncia una giornata “calda” all'Assemblea regionale siciliana, ma non soltanto per il clima torrido. Oggi parlamentari siciliani sono chiamati a pronunciarsi sull'approvazione del cosiddetto Ddl antiparentopoli, mentre è previsto uno scontro sulla tabella H che non piace a molti tant'è che sono oltre 70 gli emendamenti presentati. Saranno probabilmente assegnati alla commissione Bilancio in aula per una analisi rapida.
Dopo il nulla di fatto di venerdì notte, il presidente dell'Ars Ardizzone ha concesso un fine settimana ai deputati per riflettere. La seduta inizierà a mezzogiorno. E la sintesi raggiunta in commissione Bilancio venerdì notte, in effetti, è articolata. Le risorse esistenti sono state divise per destinazione. La legge, dopo un sali e scendi di fondi, è dotata di 13 milioni e mezzo. Si tratta di 8 milioni e mezzo della ex tabella H e di 5 milioni che vengono assegnati alle province prelevandoli dal fondo di riserva delle autonomie locali che viene, così, azzerato.
Degli 8 milioni e mezzo della ex tabella H, 2 milioni sono destinati ai teatri, in particolare 200 mila euro ciascuno allo Stabile di Catania, al teatro di Messina, all’Inda l’Istituto del dramma antico di Siracusa e 200 mila complessivamente da spartire fra i teatro comunali che non ricevono altri contributi regionali. Trecento mila euro ciascuno, invece, assegnati al Massimo Bellini di Catania, ed ai teatri Massimo, Biondo e Politeama di Palermo quest’ultimo fondo destinato alla Foss l’Orchestra Sinfonica siciliana.
Restano, per tutte le altre attività ed associazioni, 6 milioni e mezzo, circa un quarto della dotazione prevista originariamente in finanziaria. Per l’assegnazione di questi fondi è prevista una procedura di avviso pubblico che, di conseguenza, anche dopo l’approvazione della legge, richiederà un tempo non inferiore a 2-3 mesi per la reale distribuzione delle risorse.
Nell’ambito di questo avviso pubblico vengono create due aree di priorità. In primo luogo potranno accedere a questi fondi gli enti e le associazioni istituti con legge statale o regionale o già riconosciuti sempre con norma di legge e che dimostrino di svolgere azioni meritorie. Fra questi una ulteriore priorità verrà data agli enti ed alle associazioni che operano nella macro area della disabilità, del disagio sociale o del disagio psico sensoriale (in quest’ultima categoria sono inseriti ciechi, sordi e disabili sensoriali in genere). Secondo i conti fatti ai deputati, erogati i fondi a queste aree prioritarie e con particolare attenzione a quegli enti che devono garantire servizi e stipendi ai lavoratori, resterà ben poco dei 6 milioni e mezzo.
Ma il clima in aula rischia di infuocarsi proprio sul il ddl anti-parentopoli “Di fatto questa legge non esiste più – dice Giuseppe Picciolo, capogruppo dei Drs -. Il testo uscito fuori nella notte ha radicalmente modificato la ratio della norma Crocetta-Forzese che sarebbe stata una legge di igiene politica e di moralizzazione. La montagna ha partorito un topolino, forse già in precarie condizioni di salute. Troppi compromessi hanno finito per svilirla e svuotarla”.
Sul ddl non è affatto tenero Salvatore Lentini, deputato di Articolo 4: “Invece di concentrarsi sul versante della trasparenza, si sono introdotte infatti norme talmente complesse ed inutilmente restrittive che, paradossalmente, potranno diventare assessori e deputati solo i soggetti che non hanno alcun rapporto diretto o indiretto con la Regione e che non hanno familiari nella stessa situazione. In pratica dovremo ‘importarli’ da altre regioni”.