Pubblicato il: 04/06/2024 alle 13:52
(Vincenzo Falci, Giornale di Sicilia) Indagata la madre di una neonata morta a Riesi una settimana fa. In questa fase embrionale delle indagini, il suo nome è stato iscritto nel registro delle notizie di reato per l’ipotesi di omissione di soccorso. Ma sarebbe una prima teoria avanzata da carabinieri e magistrati.
Sì, perché secondo questo primo teorema, la chiamata dei soccorsi, nel momento in cui s’è accorta che la sua piccola di appena un mese non stava bene , non sarebbe stata tempestiva. La contestazione a suo carico è scattata dopo che la donna è stata sentita a sommarie informazioni alla caserma dei carabinieri per raccontare quelle drammatiche fasi. Quelle poi che si sono concluse con il luttuoso epilogo per la morte della sua bebè.
Come disposto dalla procura, in particolare dal sostituto procuratore Massimo Trifirò titolare del dossier, è stato disposto l’esame autoptico sul corpicino della piccola. È stato già eseguito dal medico legale Cataldo Raffino – nel pool anche altri due docenti universitari, un anatomo-patologo e un esperto in tossicologia – e gli esiti saranno depositati in procura entro i prossimi trenta giorni. Proprio dall’esame necroscopico potrebbero giungere quelle risposte utili a inferire una sterzata alle indagini.
Secondo la ricostruzione della giovane mamma ora indagata, nel momento in cui si sarebbe accorta che la figlia stava male, avrebbe avvertito subito i soccorsi, mentre nel frattempo insieme ad altri che erano accorsi, compresa la cognata, avrebbero praticato alla neonata un massaggio cardiaco.
La donna, in particolare, ripercorrendo quei terribili momenti ha poi raccontato che la figlia aveva bevuto una poppata quattro ore prima, poi era stata coricata nella culla, su un fianco, per evitare che un rigurgito potesse soffocarla. Ma nel momento in cui è trascorso l’intervallo per l’altra poppata senza che la piccola si svegliasse per la fame, la madre si sarebbe avvicinata a lei e avrebbe notato che metà faccia era di colore scuro e dal nasino erano fuoriuscite alcune goccioline di sangue.
In preda al panico ha chiesto aiuto. Ma questo, per gli investigatori, sarebbe il punto nodale. Proprio la tempestività con cui sarebbero stati avvertiti i soccorritori – scarsa secondo la stessa accusa – è poi costata la contestazione alla madre.
La donna ha pure ricordato che poco prima che il cuore della figlioletta si fermasse per sempre, era stata sottoposta a visita pediatrica ed erano stati prescritti dal medico una ecografia al cuore e anche delle gocce per liberarle il nasino. Poi, invece, s’è consumata la tragedia che, adesso, ha sortito anche primi strascichi giudiziaria con l’iscrizione della madre nel registro degli indagati.