Pubblicato il: 28/08/2013 alle 13:38
Nel giorno in cui il Consiglio dei ministri è chiamato a decidere in maniera definitiva sul destino dell'Imu sulla prima casa, è il quotidiano Il Giorno a riportare una storia ai limiti del surreale. Stando a quanto viene riferito, infatti, un detenuto del carcere di Bollate, in provincia di Milano, si sarebbe visto recapitare una richiesta di pagamento dell'Imu sui generis. Infatti, le sue due abitazioni di proprietà sono considerate dal fisco come seconde case, dal momento che la cella sembrerebbe essere la sua residenza, dunque prima casa a tutti gli effetti.
Secondo il Comune l'abitazione principale del detenuto (quella su cui avrebbe diritto all'esenzione della prima rata) è in via Cristina di Belgioioso 120, ovvero l'indirizzo del carcere, dunque le altre due abitazioni sono soggette a tassazione come seconda e terza casa. L'uomo, si sarebbe rivolto “all'ufficio del Garante lombardo dei carcerati, Donato Giordano”, spiegando che “non vanta un diritto reale sulla cella – come previsto dall'articolo 13 del decreto legislativo 201/2011 – che quindi non può essere la sua dimora abituale”.