Pubblicato il: 29/08/2013 alle 09:24
A 22 anni di distanza dall'uccisione di Libero Grassi, l'imprenditore antiracket ucciso per essersi ribellato al “pizzo”, Confindustria chiede scusa ai familiari. A fare autocritica per la condizione di isolamento in cui Grassi fu lasciato, sottolineando tuttavia i passi in avanti che da allora sono stati fatti, e il leader di Confindustria Sicilia Antonello Montante, che oggi ha partecipato a Palermo alla commemorazione dell'imprenditore ucciso dalla mafia. “Rispetto a 22 anni fa – ha osservato Montante – c'è stato un movimento di coscienza. Tantissimo è cambiato, ma tanto c'è ancora da fare. Ho chiesto scusa alla famiglia Grassi – ha aggiunto -. Ho letto i verbali di Confindustria dell'epoca e mi sono indignato e vergognato per l'atteggiamento che l'associazione degli industriali assunse nei confronti di Grassi. Noi abbiamo modificato il nostro codice etico per emarginare chi non denuncia e liberare dal gioco mafioso le imprese sane”. Montante ha infine ricordato che in qualità di presidente della Camera di commercio di Caltanissetta ha firmato la prima delibera in Italia per sostenere le imprese vessate dalle banche. “Un fenomeno – ha sottolineato – molto diffuso”.