Pubblicato il: 25/06/2024 alle 08:37
“Nel momento stesso in cui dubitate di poter volare, cessate anche di essere in grado di farlo”. Con questa citazione del personaggio fantastico Peter Pan, la pittrice Gabriella Di Natale riassume l’essenza della sua mostra artistica “Stati d’animo”.
Una collezione di 30 opere, pennarello su tela, che resterà esposta fino al 30 giugno alla Galleria Civica di Palazzo Moncada di Caltanissetta.
In un momento di profondo dolore e turbamento, dovuto alla scoperta di una malattia con alto rischio mortale, l’artista si è trovata travolta da un vortice di “stati d’animo” che, per un primo periodo, l’hanno affossata e soffocata.
Solo in un secondo momento, superato lo shock della sorpresa, la perdita dei capelli, i cambiamenti fisici, il tremolio che le impediva di impugnare un pennello ha capito che non aveva senso sprecare il tempo della propria vita dietro cose futili o episodi che non possono essere cambiati. A essere determinante è stato soprattutto l’incontro con un’anziana signora, conosciuta durante una delle sedute di terapia, che le ha fatto comprendere l’importanza dell’amare sé stessi e prendersi cura di sé.
“Ho avuto la sfortuna di ammalarmi? Sì, ma non bisogna perdere il filo di ciò che si desidera fare nella vita, ma è sempre un buon momento per godersi ogni secondo della propria esistenza gioendo di quanto bellezza c’è attorno a noi”.
Proprio come una “fenice” ha imparato ad accettare la trama della sua vita e ricucire nuovamente i frammenti del suo essere, tornare a spiccare il volo, libera come una farfalla. Le persone delle quali circondarsi, gli impegni o gli appuntamenti da rispettare, le attività ricreative da concedersi. Ogni cosa è importante e bisogna accettare tutto ciò che avviene guardando solo il lato positivo e rinnegando quel senso del dovere che impone di “fare sempre di più” puntando alla “quantità delle incombenze assolte” piuttosto che alla “qualità delle relazioni ed esperienze vissute”. Questo non vuol dire fingere che non esista il dolore o le malattie ma significa non lasciarsi travolgere da esse.
Bisogna avere il coraggio di posizionare su un immateriale piatto della bilancia aspetti positivi e negativi. Amore, gioia, soddisfazione, divertimento, felicità, serenità, paura, rabbia, disgusto, tristezza, malinconia. Tutte emozioni tratteggiate in un percorso che il visitatore, dopo essere entrato a Palazzo Moncada, compie insieme all’artista, lasciandosi coinvolgere nel flusso emotivo che dai tratti neri del dolore portano verso la colorata vivacità.
Il dolore e le emozioni sono state metabolizzate interiormente e raccontate all’esterno attraverso questa collezione che ha portato anche una profonda modifica nello stile artistico di Gabriella Di Natale. Una visione che va apprezzata soprattutto guardando “da lontano” perché, proprio come nella vita reale, è necessario discostarsi un po’ dal problema e osservare tutto in una prospettiva differente.
Tante le dolorose esperienze di vita familiare e personale che l’artista 53enne ha affrontato in questi ultimi anni. Dalla morte della madre – alla quale ha dedicato la mostra e che considerava una grande amica oltre che guida genitoriale – alla malattia. L’affetto del marito e dei figli, però, è stato un vero motore trainante che le ha impedito di scendere giù e restare arenata sul fondo. E proprio da questo impulso è ripartita la sua vita, da un amore che ha sciolto il gelo interiore.
“La mia vita sembrava apparentemente conclusa. Ero diventata incapace anche di prendere in mano un pennello e dipingere una tela su un cavalletto. Sono riuscita a immedesimarmi con un leone, animale forte e fiero capace di dominare la foresta. E io ho combattuto la mia malattia con la stessa tenacia”.
Un’esperienza che non vuole rinnegare ma utilizzare come sprone verso il miglioramento al punto che, ogni volta che espone questa collezione, volutamente sceglie di indossare quella parrucca che l’ha accompagnata nei mesi della cura. “Indossarla mi ricorda ciò che veramente conta nella vita. E non si tratta dell’aspetto esteriore ma della generosità interiore – ha concluso Gabriella Di Natale -. So di vivere la quotidianità con una spada di Damocle che pende su di me. Non so cosa mi attende nel futuro ma so che non ho intenzione di lasciarmi nuovamente abbattere. Io sono qui e sono pronta a affrontare gli eventi della vita sempre con il sorriso sulle labbra”.
L’artista porta in giro questa mostra per musei e ospedali. Lo fa per un dovere civico e morale. Racconta la sua storia, si sofferma a dialogare chi, come lei, ha vissuto questo percorso.
“Stati d’Animo” non è solo l’esternazione di un’esperienza catartica individuale di un’artista. È un invito a vivere la vita con maggiore leggerezza e consapevolezza del presente senza lasciarsi intristire dal passato o impaurire dal futuro. “Non importa se si inciampa e si cade. Ciò che conta è avere sempre il coraggio di rialzarsi. Lo stato d’animo con il quale si affronta la vita è fondamentale per la stessa qualità della nostra esistenza”. E per Gabriella Di Natale saper accettare con il sorriso ogni situazione è la vera chiave della felicità.
La mostra resterà aperta a Palazzo Moncada, Largo Barile, fino al 30 giugno 2024 e sarà visitabile dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00. Domenica e Lunedì chiuso.