Pubblicato il: 26/06/2024 alle 19:03
(Adnkronos) –
La giornalista tv e attivista afghana Kobra Hassani, fuggita dal suo Paese dopo il ritorno al potere dei Talebani nel settembre del 2021, ha lasciato ieri Mosca per Kabul, dove rischia di essere condannata alla pena di morte, ha reso noto il sito di notizie Fontanka, citando fonti della diaspora afghana in Russia. Hassani, che ha 27 anni, era inizialmente approdata in Ucraina, dopo aver passato il confine fra Afghanistan e Tagikistan, ma in seguito all'inizio dell'invasione russa aveva cercato di trasferirsi in Polonia. Era invece stata truffata e portata nei territori occupati dalla Russia e infine in Russia, dopo un viaggio tortuoso. "Non mi hanno lasciato andare in Europa, e non mi hanno dato asilo in Russia", aveva testimoniato. In Russia era stata poi arrestata a San Pietroburgo insieme ad altri 12 connazionali nel maggio del 2022 mentre cercava di partire con l'accusa di aver provato a lasciare la Russia illegalmente per entrare in un Paese dell'Unione europea insieme ad altri nel quadro di un complotto. Un anno dopo un tribunale aveva ordinato la deportazione di Hassani. Alla fine dello scorso anno aveva presentato una richiesta di asilo, ma a gennaio le autorità russe avevano respinto la sua richiesta. A febbraio, è stata condannata a due anni di prigione. Considerato anche il periodo trascorso in carcere in attesa di processo, è stata rilasciata, e l'ordine di deportazione cancellato. Ieri ha preso un aereo da Mosca a Kabul. Avrebbe potuto provare a chiedere asilo ad altri Paesi, come l'Albania o la Germania, ma non aveva denaro o energie, ha spiegato il suo avvocato, Maria Beliaeva al Moscow Times. L'ipotesi dei suoi avvocati, informati della partenza della loro assistita da altri afghani in Russia, è che non avesse più le forze per rimanere in Russia e non avesse più fiducia di potersi effettivamente trasferire in un Paese terzo. La Russia sta preparandosi a cancellare i Talebani dall'elenco delle organizzazioni terroristiche, aveva anticipato l'agenzia Tass lo scorso aprile, citando gli sforzi del ministero degli Esteri. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)