Pubblicato il: 16/09/2013 alle 10:07
Che futuro ha il Consorzio universitario di Caltanissetta, soprattutto dopo la soppressione della Provincia regionale che è tra gli enti finanziatori? Se lo chiede con una interrogazione il consigliere comunale del Pdl, Oscar Aiello, per sapere dalla Giunta Campisi se la Regione Siciliana ha dato rassicurazioni al Comune di Caltanissetta in merito al futuro del Consorzio Universitario e se si è conoscenza di chi, dopo l'abolizione dell'ente provinciale, dovrà sostenere la gravosa quota di partecipazione al Consorzio versata dalla Provincia.
“Il Consorzio universitario di Caltanissetta è nato e sopravvive grazie al sostegno della Provincia, che a breve sarà soppressa secondo quanto previsto dalla riforma Crocetta – dice Aiello -. Iter di abolizione in corso che avrebbe già determinato la sospensione dei trasferimenti monetari della Regione, obbligando di conseguenza la Provincia di Caltanissetta a recedere da tutte le associazioni di cui faceva parte a causa della pesante crisi finanziaria provocata dallo stesso Governo Regionale.
Lo stesso Commissario, Raffaele Sirico, ha di recente affermato che “le risorse finanziarie a disposizione dell’Ente non consentono di finanziare attività non obbligatorie”.
“Soppressa la Provincia verrà a mancare il principale finanziatore, insieme al Comune di Caltanissetta, del Consorzio Universitario – dichiara il Consigliere Oscar Aiello – ed il Comune da solo non potrà sopportare tutte le spese necessarie per tenere in vita l’Università, per cui potrebbero sorgere seri problemi per gli studenti, per le famiglie e per i lavoratori, eventualità questa che va assolutamente scongiurata”.
Secondo Aiello, l'allarme da lui lanciato è giustificato dalle mancate risposte assicuranti fornite dai deputati regionali del Nisseno durante i consigli comunali straordinari convocati per discutere delle problematiche connesse all’abolizione delle Province “in quanto hanno ammesso – aggiunge Aiello – che la riforma da loro sostenuta, votata ed approvata è “una scatola vuota” ancora da riempire, e che quindi non si sa cosa accadrà dopo la definitiva soppressione dell’Ente. In questo modo quello dell’abolizione delle Province sembra più un proclama demagogico che una vera e propria riforma – ribadisce Aiello -. Sarebbe stato infatti più sensato, in primis creare le condizioni, pensare alle conseguenze e solo dopo passare alla soppressione; alla Regione hanno invece pensato bene di invertire l’iter, senza preventivamente tenere conto di alcunché”.