Pubblicato il: 20/09/2013 alle 10:16
Sono stati scoperti e denunciati dai carabinieri di Delia, in provincia di Caltanissetta, l'affiatata coppia di truffatori dello specchietto che nelle ultime settimane avevano raggirato decine di vittime, soprattutto anziani, persone sole e persino un gruppo di suore. Nei guai sono finiti un ventenne e una quarantenne di Canicattì, che sono stati scoperti per caso dai carabinier della Stazione di Delia quando alcune persone li hanno visti mentre caricavano pesche prese da un terreno privato.
Arrivati nella zona di campagna, i carabinieri hanno trovato una Fiat Punto di colore verde a bordo della quale c'erano un uomo e una donna che conversavano e un uomo gli stava consegnando alcune cassette di uva. I militari hanno accertato che i due stavano commettendo la famosa truffa dello specchietto, anche se la vittima non aveva consegnato a entrambi i 100 euro chiesti, pagando piuttosto in natura con alcuni chili di uva. Già altre volte, sulla base delle descrizioni fornite da altri truffati con la stessa tattica, la coppia ha imbrogliato le vittime parcheggiando la loro auto, attendendo il malcapitato di turno che a bordo della sua vettura passava accanto. A quel punto i truffatori simulavano un rumore metallico e il contatto tra le due vetture, lanciando un piccolo sasso o un strisciando una chiave sulla carrozzeria, lasciando una traccia.
A quel punto i due truffatori pretendevano il risarcimento immediato, convincendo la vittima a non rivolgersi all'assicurazione per evitare gli aumenti da parte della compagnia. Così proponevano una somma forfettaria, variabile dai 25 ai 100 euro. In molti hanno abboccato, soggiogati anche dai discorsi convincenti dei due canicattinesi. Ma soltanto dopo le vittime, una decina quelle finora accertate, resesi conto di essere incappati in una truffa, hanno denunciato tutto ai carabinieri riferendo di essere stati avvicinati da un uomo e una donna e il particolare della Fiat Punto verde.
Nel caso specifico, i militari hanno perquisito la vettura dei due canicattinesi, rinvenendo nel cofano una cassetta di noce pesche per un peso di 50 chili, di cui entrambi non hanno saputo fornire nessuna giustificazione. Quando sono stati trasferiti in caserma, i carabinieri hanno raccolto la denuncia di un agricoltore che aveva subìto il furto di un grosso quantitativo di pesche. Così oltre all'accusa di truffa, i due canicattinesi rispondono anche di furto.