Una task-force procederà all'attivazione di ogni possibile meccanismo giuridico-operativo per affrontare l'emergenza delle dighe Comunelli e Disueri, di Gela, gestite dal consorzio di bonifica numero 5.
Èquesta la decisione assunta ieri a Palermo al tavolo della commissione “attività produttive” dell'Ars, al termine di una riunione alla quale hanno partecipato, l'assessore all'agricoltura, Caltabellotta, il responsabile delle dighe, Greco, i sindaci dei comuni di Gela e di Niscemi e i dirigenti dei sindacati degli agricoltori. Le due dighe citate non possono invasare acqua perché la Comunelli è interrata, mentre la Disueri presenta lesioni nello sbarramento. Bisogna perciò predisporre – è stato detto – un “programma di fattibilità progettuale e finanziario per tutte le opere necessarie”. Intanto, per una prima fase immediata, si è deciso di procedere alla graduale rimozione dei fanghi della diga Comunelli e al mantenimento costante di acqua disponibile, utilizzando l'apporto della condotta Rizzuto, mentre nella diga Disueri saranno avviati i sondaggi allo sbarramento e se dovessero essere scongiurati nuovi cedimenti, si provvederà alla sua sistemazione definitiva in tempi rapidi. A margine dell'incontro, è stato comunicato che, da ottobre, per gli usi civili di Gela si utilizzerà esclusivamente l'acqua della diga Ragoleto (Ragusa), oggi di proprietà dell'Eni.
Acqua nel Nisseno, task force per le emergenze delle dighe Comunelli e Disueri
Lascia un commento
Lascia un commento