Pubblicato il: 13/07/2024 alle 13:14
In relazione all’articolo pubblicato in data 11 luglio 2024 sulla testata giornalistica on line
“SeguoNews.com” dal titolo “Caltanissetta. Vicino a Cosa Nostra dipendente dell’ASP era dedito a
usura, riciclaggio e traffico di droga: la Dia gli confisca beni per 350 mila euro”, si impongono
una serie di doverose puntualizzazioni considerato che quanto riportato nel testo dell’articolo, oltre
che nel titolo, non corrisponde a quanto argomentato dal Tribunale di Caltanissetta, Sezione
Misure di Prevenzione, a sostegno del provvedimento emesso e depositato, il 4 luglio 2024, nei
confronti del Calogero Giarratana.
Giova, innanzitutto, premettere come il Collegio giudicante abbia rigettato la proposta di
applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale della pubblica sicurezza (per
anni tre) richiesta dal Pubblico Ministero nel corso delle proprie conclusioni.
Quanto alla richiesta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale il medesimo Collegio
decidente ha ritenuto di dovere accogliere la stessa limitatamente a due beni immobili di modeste
dimensioni e valore intestati alla moglie del proposto e da quest’ultimo acquistati nel 2009 (al
complessivo prezzo di € 90.000,00), non risultando per gli altri beni in sequestro “indici
sufficienti a dimostrare che il relativo acquisto sia avvenuto con il reinvestimento di ricchezze
illecite”.
Con il citato provvedimento, infatti, il Tribunale ha rigettato la proposta di confisca e, per l’effetto, ordinata la revoca del sequestro e la restituzione agli aventi diritto di quote societarie, di beni mobili registrati e di saldi positivi dei rapporti finanziari intestati al proposto ed ai componenti il proprio nucleo familiare “non sussistendo indici fattuali dimostrativi della relativa origine illecita”.
Quanto alla espressione impropriamente utilizzata nel titolo dell’articolo pubblicato secondo cui
il Giarratana Calogero, attuale dipendente dell’ASP, sarebbe “Vicino a Cosa Nostra” e “dedito a
usura, riciclaggio e traffico di droga” si impone una ulteriore doverosa precisazione. Come argomentato dal Collegio decidente, le allegazioni difensive e le risultanze del giudizio di
prevenzione hanno consentito di escludere, contrariamente a quanto sostenuto nella proposta di
applicazione della misura avanzata dalla Direzione Investigativa Antimafia, qualsivoglia legame e/
o vicinanza del Giarratana Calogero alla consorteria criminale Cosa Nostra!
L’unico elemento sintomatico, secondo la prospettazione accusatoria, di una contiguità del proposto alla consorteria criminale, rappresentato dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Agesilao Mirisola, è stato valutato dal Collegio decidente quale elemento che pecca di “totale genericità” e di riscontri, come tale, non indicativo di una vicinanza del Giarratana a tali contesti criminosi.
Ancora, il Collegio decidente ha ritenuto che gli elementi addotti a fondamento della realizzazione
da parte del Giarratana Calogero di prestiti usurari o di condotte truffaldine “sono stati confutati in
dibattimento proprio sul piano della relativa consistenza materiale”. Al riguardo il Tribunale ha preso atto e valutato adeguatamente la sentenza assolutoria irrevocabile, con la formula per non aver commesso il fatto, puntualmente prodotta dalla difesa ed adottata nei confronti del Giarratana Calogero dal Tribunale di Caltanissetta con conseguente trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica per falsa testimonianza nei confronti dei propri accusatori.
A conclusioni analoghe è giunto il Collegio giudicante delle Misure di Prevenzione con riguardo alle informative prodotte dalla Pubblica Accusa a supporto della asserita condotta concorsuale di Giarratana in fatti di truffa e riciclaggio di autovetture, non essendo seguito a carico del predetto proposto, come documentato dai sottoscritti difensori, alcun procedimento penale.
In definitiva si rappresenta a questa Spett.le testata giornalistica che il provvedimento di confisca adottato limitatamente ai due beni immobili (del valore complessivo di circa 100 mila euro e non 350 come indicato nell’articolo) scaturisce dalla pendenza di un procedimento penale per fattispecie di reato in materia di stupefacenti (risalenti al lontano 2008/2009), in atto pendente a carico del Calogero Giarratana innanzi al Tribunale di Caltanissetta, Sezione Penale, in composizione collegiale, con udienza di prosecuzione fissata per il 25 novembre 2024 non essendosi ancora conclusa l’istruzione dibattimentale.
E’ evidente che avverso il suddetto provvedimento ablatorio, seppur limitato a due singoli beni rispetto ad una proposta di applicazione di misura patrimoniale che riguardava altresì quote societarie, beni mobili registrati e saldi positivi di rapporti finanziari, verrà proposta dai sottoscritti difensori, nei modi e termini previsti dalla Legge, relativa impugnazione. Alla luce delle argomentazioni sopra prospettate si invita, pertanto, il Direttore Responsabile di questa testata giornalistica “SeguoNews.com” a rettificare il tenore dell’articolo pubblicato in data odierna al fine di diffondere la notizia secondo canoni di correttezza e verità.
Distinti saluti
Avv. Sergio Iacona e Avv. Michele de Stefani