Pubblicato il: 22/07/2024 alle 16:42
(Adnkronos) – Caldo afoso e città non esattamente pulite: l'ambiente ideale per le blatte che si moltiplicano nelle aree cittadine, padrone della notte, momento in cui lasciano i loro nascondigli ed è alto il rischio di imbattersi in questi insetti fonte di disgusto per i più, oltre che di rischi per la salute. "Le blatte – spiega all'Adnkronos Salute Emanuele Mazzoni, docente di entomologia agraria all'università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza – amano tendenzialmente il caldo, quindi più le temperature sono elevate più crescono. Se trovano, ovviamente, cibo. La questione, dunque, è anche l'igiene ambientale". Nel nostro Paese "abbiamo almeno 4-5 specie, ciascuna con le sue peculiarità e con comportamenti e aspetti molto diversi", descrive Mazzoni. Se si parla di "quella nera comune, la blatta orientale, vive spesso e volentieri fuori dagli edifici e poi, nel suo vagabondare, penetra anche nelle case. Ci sono altre specie che invece sono più legate all'ambiente domestico". Quella 'americana', Periplaneta americana, "è la più grande di tutte, di colore rossiccio, è legata soprattutto agli impianti fognari, da lì poi si muove e può entrare anche nelle case". In generale, però, tutte "le blatte amano gli ambienti chiusi, amano il buio, si muovono solo di notte tendenzialmente. Se si vedono in giro di giorno vuol dire che la situazione non è drammatica, ma di più", avverte l'esperto. Per tenerle lontane, "importante sarebbe evitare, ad esempio, il ristagno dei rifiuti, con una corretta gestione urbana e una rimozione costante. Ma serve attenzione anche da parte dei singolo cittadino, che non deve non lasciare in giro cibo: basta un pezzo di panino smozzicato ad attrarle, così come può attrarre topi, piccioni, uccelli vari. Tutti devono fare la propria parte per tenere pulite le città", raccomanda Mazzoni. Con cibo disponibile "è facile vedere, di notte, blatte girare sui muri perché risalgono dai pozzetti, dalle bocche di lupo, dalle fogne. Mentre di giorno rimangono e nascoste, rifugiate in quegli ambienti umidi, giardini compresi". E la questione non è solo il ribrezzo che provocano, ammonisce lo specialista, ma anche i pericoli sanitari che comportano. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)