Pubblicato il: 15/10/2013 alle 09:22
Una busta contenente fiori e minacce. E' il messaggio inquietante che – secondo quanto riportato oggi da Giuseppe Martorana sul Giornale di Sicilia – sarebbe stato recapitato al prefetto di Caltanissetta, Carmine Valente. Nulla di più trapela al momento sull'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Lia Sava. Nè quando sia stata consegnata la busta al prefetto, così come il luogo dove è stata inviata e ricevuta. Nelle ultime settimane aveva suscitato un vespaio di polemiche una intervista di Carmine Valente al quotidiano La Sicilia, che aveva elogiato l'attività svolta da Confindustria Sicilia, e di quella nissena in particolare, e la Procura sul fronte della lotta al racket. Di contro Valente aveva spiegato di aver percepito una mancanza di “voglia del fare, senza la quale non si può dar vita a quel salto di qualità che questa comunità e la sua popolazione meriterebbero”. Parole che avevano suscitato la reazione di Pasquale Tornatore, imprenditore nel settore della comunicazione e della pubblicità e impegnato nell'associazionismo culturale da anni, che aveva contestato duramente le affermazioni del rappresentante territoriale del Governo. A catena si sono susseguite le prese di posizione pro e contro la replica di Tornatore, con politici, sindacalisti ed esponenti di associazioni di categoria tra chi contestava le dichiarazioni di Valente ritenute faziose e partigiane e e chi invece pensava che l'azione legalitaria portava avanti dagli industriali in sinergia con magistrati e forze dell'ordine fosse la mossa vincente contro il malaffare.
Intanto al prefetto Valente cominciano ad arrivare messaggi di solidarietà. Il primo è da parte del Consiglio Comunale di Caltanissetta, tramite il presidente Calogero Zummo. “Nella certezza che un atto di viltà non può e non sortirà debolezza e timore, al contrario, dovrà spronare tutti a una più forte e cosciente coesione fra coloro i quali intendono continuare con forza e determinazione a portare avanti il proprio lavoro all’insegna della trasparenza, dell’efficienza e della legalità. Auspichiamo – continua il presidente Zummo – una rapida soluzione investigativa che individui e punisca con pene appropriate i responsabili di tale gesto che, l’intero Consiglio Comunale, considera lontano e in antitesi con il percorso di crescita civile che una normale società è chiamata ad intraprendere, perseguire e condividere”.
“Esprimo la mia personale solidarietà al dottor Carmine Valente, Prefetto di Caltanissetta, vittima questa mattina di un inquietante gesto intimidatorio”. Lo afferma Gianluca Miccichè, deputato regionale dell'Udc e Vicepresidente della commissione Antimafia. “Al Signor Prefetto, tutto il mio sostegno e l'impegno della commissione Antimafia affinché episodi del genere non si ripetano più. L'intenzione – prosegue Miccichè – è quella di incontrare al più presto il Prefetto insieme alla commissione Antimafia anche per discutere a fondo della situazione del nostro territorio in cui il Prefetto sta portando avanti con successo la sua azione di legalità. Comunque sia, quello che è accaduto non ci fa paura, al contrario – conclude Miccichè – , ci esorta a lavorare ancora di più e meglio e fortifica la vicinanza tra istituzioni”.
Anche l’Unione Comunale del PD di Caltanissetta, nella persona del suo segretario Annalisa Petitto, ha espresso solidarietà a Valente “affinchè continui con coraggio e determinazione a svolgere la sua importante funzione istituzionale nella nostra città nei confronti della quale di recente ha espresso messaggi di speranza per una sua auspicabile rinascita. Ci affidiamo al lavoro già avviato dalle autorità giudiziarie competenti affinchè riescano a scoprire origini ed autori di questo vile gesto”.
Stessa solidarietà manifestata dalla segreteria provinciale e comunale dell'Udc che lo invitano “a continuare nel suo operato insieme a tutte le Istituzioni al fine di contrastare la criminalita?' ed affermare il principio della trasparenza e della giustizia”.
“Esprimo piena solidarietà e vicinanza al Prefetto di Caltanissetta dott. Carmine Valente per l’atto intimidatorio subito”: lo afferma il segretario provinciale del PD Giuseppe Gallè.
“Il PD è consapevole – continua Gallé – di quando sia difficile operare, con etica e professionalità, in una terra pervasa da poteri occulti e mafiosi ma chiede al Prefetto di andare avanti. Per questo è necessario, dare vita ad un cordone politico-istituzionale che coinvolga tutti gli attori del territorio e che agisca realmente con coraggio e lealtà. La mia e del PD, – conclude i segretario provinciale – è una netta condanna verso questo atto vigliacco che va contro l’intera comunità nissena. Il gesto tuttavia, deve farci riflettere su un modus operandi oramai diffuso in buona parte del territorio siciliano. Agire con l’odio, con la violenza, in anonimato non solo è da vigliacchi ma è un attentato alla democrazia da parte di chi, con la forza dell’intimidazione, crede di potersi imporre. Per noi il confronto democratico sta alla base della crescita civile di ogni collettività. Il mio auspicio è che il dibattito su un tema importante e fondamentale come quello della legalità continui a svilupparsi su un piano di confronto e dialogo, in un clima di rispetto per tutti i soggetti e gli attori sociali coinvolti”.