Pubblicato il: 18/10/2013 alle 10:10
Accuse ridimensionate, ma niente libertà per i nisseni Eros Bruzzaniti e Antonino Marcello Ferraro, arrestati con l'accusa di avere avuto un ruolo nel sequestro di un ex steward della Ryanair, avvenuto nel 2009, per estorcergli 5mila euro, in parte in sterline. Oggi il Tribunale del Riesame ha riqualificato a Bruzzaniti (difeso dall'avvocato Dino Milazzo) il reato di sequestro di persona a scopo estorsivo in sequestro semplice ed estorsione aggravata dal favoreggiamento a Cosa Nostra. L'originaria ipotesi di reato prevedeva un massimo di pena fino a 30 anni. Cade invece l'accusa di sequestro a scopo estorsivo e regge solo quella di estorsione aggravata per Ferraro (assistito dall'avvocato Sergio Iacona). Entrambi, però, restano detenuti al “Malaspina”. Bruzzaniti e Ferraro sono stati arrestati dalla Squadra Mobile nell'ambito dell'inchieste “Pecunia”. Il principale accusatore di entrambi è il pentito Elia Di Gati, che partecipò al sequestro dell'ex assistente di volo preso da una villa alla periferia di Caltanissetta. Nell'inchiesta è indagato a piede libero un giovane nisseno, accusato di aver fatto la telefonata a Di Gati per avvisarlo della presenza della vittima nell'abitazione dove fu prelevato.