Pubblicato il: 19/10/2013 alle 11:21
Undici anni e mezzo di carcere per l'imprenditore delle slot machine, Matteo Allegro, principale imputato del processo Les jeus sont faits. Una condanna che è stata chiesta dal pubblico ministero della Dda di Caltanissetta Giovanni Di Leo nel processo stralcio che si celebra col rito abbreviato davanti al Gup Lirio Conti, che oltre ad Allegro sta giudicando anche altre tre persone. La pena più alta è stata dunque proposta per Allegro, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, frode informatica, corruzione, illecita concorrenza e peculato e di aver commissionato l'incendio di un'auto. Secondo i magistrati nisseni, il Gruppo Allegro avrebbe ottenuto vantaggi da Cosa Nostra attraverso l'imposizione di slot machine e videogiochi nei bar e nei circoli privati di Caltanissetta. Macchinette che – come ritiene l'accusa – grazie alla complicità di baristi e gestori di locali sarebbero state manomesse o scollegate alla rete dei Monopoli per frodare i giocatori, garantendo zero vincite o somme minime.
Il pm ha inoltre chiesto 6 anni e mezzo di reclusione per Giuseppe Messina,  l'assistente capo della Polizia penitenziaria  accusato di concorso esterno pure lui in quanto sospettato di aver informato la famiglia mafiosa nissena del pentimento di Elia Di Gati. La condanna a 1 anno e 4 mesi è stata chiesta per un dipendente dell'azienda Allegro, Michele Talluto. Unica assoluzione è stata proposta per la titolare di un'agenzia di scommesse, Giuseppina Mannarà, accusata di frode informatica. Entro novembre è attesa la sentenza. Gli altri 48 imputati che hanno scelto il rito ordinario saranno processati a partire dal 21 gennaio.