Pubblicato il: 21/10/2013 alle 09:04
Erano le 10.45 quando il corteo di auto blindate è entrato nel cortile della Prefettura di Caltanissetta per accogliere il ministro dell'Interno Angelino Alfano che oggi presiede il comitato nazionale per l'ordine pubblico e la sicurezza. “Siamo nella capitale della ribellione dell'imprenditoria onesta nei confronti del racket. Siamo qui con i vertici delle forze dell'ordine a ribadire sostegno e vicinanza agli imprenditori, a cominciare da Antonello Montante e Ivan Lo Bello che si sono ribellati al racket”. Il riferimento del vicepremier del Governo Letta è stato ai due esponenti di Confindustria che da Caltanissetta hanno avviato il codice etico che prevede l'espulsione degli imprenditori che non denunciano il racket. “Siamo qui a ribadire – ha aggiunto Alfano – che lo Stato è più forte dell'antistato e che le forze dell'ordine sono più forti delle forze del disordine. A riconferma della strategia di contrasto alla mafia che è fatta di arresti di latitanti, di carcere duro e di sequestri e di confische del loro patrimonio illecitamente accumulato”.
Rispondendo alla domanda se è in atto una strategia della tensione da parte della mafia, il capo del Viminale ha detto. “Noi non possiamo escludere con che questo sia l'intendimento della mafia e siamo qui per fare un approfondimento tecnico e non politico sui profili di rischio che si possono verificare o riscontrare in questi territori. Di certo c'è che oggi a Caltanissetta scende in campo la squadra Stato al massimo livello, dal procuratore nazionale antimafia ai vertici delle forze dell'ordine, al governo”.
Alfano, dopo il breve incontro con la stampa, sta presiedendo la riunione alla presenza dei nove prefetti siciliani e del capo della Polizia, del comandante generale dell'Arma dei carabinieri e della Finanza, del procuratore nazionale antimafia e dei magistrati siciliani.
FOTOGRAFIE Â A CURA DI EMANUELE NUGARA