Pubblicato il: 24/10/2013 alle 09:36
E' durata appena un quarto d'ora la protesta organizzata questa mattina intorno alle 10 da una ventina di immigrati ospiti del Centro di accoglienza richiedenti asilo di Pian del Lago, a Caltanissetta. Sono state soprattuto un gruppo di donne ad invadere la strada provinciale 1, distendendosi sull'asfalto dove hanno collocato anche dei bidoni per impedire ad auto e camion di transitare. Ci sono stati momenti di tensione, soprattutto da parte dei residenti della zona impossibilitati a ritornare a casa come ormai accade con frequenza quando vi sono queste forme di protesta. “E' diventata una situazione intollerabile, non ce la facciamo più a convivere con questi disagi. Ci troviamo pure immigrati che invadono le nostre proprietà. Ma la Prefettura e le forze dell'ordine cosa fanno?”. Nonostante urla e agitazioni, gli immigrati però non hanno arretrato di un passo. Una mediazione è stata avviata dal dirigente della Digos Fabio Lacagnina e dai suoi uomini, insieme ai responsabili della cooperativa Auxilium che gestisce il centro di accoglienza. Trattativa che s'è chiusa positivamente dopo un po', quando la Polizia ha spiegato agli stranieri che l'iter è accelerato e che presto saranno tutti sentiti.
A Pian del Lago sono intervenuti anche i poliziotti della sezione Volanti, i carabinieri del Nucleo radiomobile e i vigili urbani che si sono posizionati nei due versanti della strada off-limits, dove molti automobilisti e camionisti sono stati costretti a fare dietrofront.
Non è la prima volta che gli stranieri ospiti del Cara nisseno avviano questa serrata (alcuni mesi fa hanno bloccato anche il bivio Minichelli per tutta la giornata) per protesta contro i ritardi delle convocazioni da parte della commissione territoriale di Siracusa che si occupa di riconoscere lo status di rifugiati politici o la protezione sussidiaria o umanitaria. Per accelerare i tempi di convocazione degli immigrati, di recente il ministero dell'Interno ha riattivato una sezione nel centro di Pian del Lago della commissione siracusana che ha già svolto numerose audizioni di profughi.