Pubblicato il: 24/10/2013 alle 19:23
Ci risiamo. Si prospetta un altro stop forzato al servizio del trasporto pubblico a Caltanissetta. Disagi che gli utenti dei pullman della Scat dovranno sopportare per chissà quanti giorni a partire da lunedì 28 ottobre. Già perchè dopo la paralisi dei mesi scorsi, l'azienda che gestisce il trasporto urbano minacce di lasciare in garage i bus. Motivo? Èil presidente della Scat, Roberta Leonardi, a spiegare i motivi di questo nuovo blocco. “”Se il Comune continuerà a non pagare i corrispettivi contrattuali a causa dell’impossibilità per la Cooperativa di far fronte al pagamento delle polizze di assicurazione per gli autobus utilizzati per il servizio pubblico, per le quali non ha a disposizione le relative somme, nonostante tanti notevoli importi a credito nei confronti del Comune”.
Èla stessa Leonardi a riferire che “con nota pervenuta il 21 ottobre il Comune attesta che “le somme non sono dovute” così creando una situazione molto confusa e complessa che si aggiunge alla questione relativa al taglio del 20% per la quale il Comune, senza coinvolgere i cittadini e le parti sociali, sta chiedendo oggi alla Cooperativa, a distanza di due anni dalla comunicazione da parte della Regione del taglio dei trasferimenti destinati al trasporto pubblico locale di tagliare i servizi previsti nel programma di esercizio. Tale taglio – secondo il presidente della Scat – indubbiamente comporterà per la nostra città l’eliminazione del servizio di trasporto pubblico e per la Scat la fine di un’attività che dura da 60 anni con conseguente perdita del posto di lavoro per i 28 lavoratori  in un momento di grave crisi economica ed occupazionale come quella che il nostro Paese sta vivendo. La nostra associazione di categoria ha già provveduto su incarico delle aziende associate a contestare la legittimità del taglio, ottenendo ottimi risultati, in particolare la Regione ha subito nel maggio scorso un pignoramento dalle autolinee di 25 milioni di euro. Il nostro Sindaco a gennaio 2012 era stato informato dalla Cooperativa ma evidentemente ha preferito occuparsi di altre faccende altrettanto urgenti”.
Sono parole infuocate quelle espresse dal dirigente della ditta che storicamente gestisce in città la mobilità dei nisseni, soprattutto degli anziani che sono impossibilitati a spostarsi con mezzi propri e per tragitti anche brevi.
“La Scat – osserva ancora Leonardi – in questi ultimi anni ha investito capitali propri al fine di migliorare i servizi, ha acquistato mezzi nuovi, ha sistemato le fermate e con grossi sacrifici dei lavoratori che, come ormai è noto da tempo non percepiscono lo stipendio regolarmente, ha mantenuto il servizio per i cittadini, un servizio che è nato con la società e che la Scat certamente cercherà di difendere con tutte le sue forze anche rivolgendosi, come hanno fatto a livello regionale, all’autorità giudiziaria”.
Roberta Leonardi, inoltre, aggiunge: “Ci siamo chiesti chi subirebbe questa riduzione del 20 per cento? Si tratta di una riduzione del servizio finalizzato a contenere il costo? Si sono chiesti i cittadini quale zona o quale percorso verrebbero sacrificati? E quale dovrebbe essere il criterio per decidere chi sono i cittadini di serie A che continuerebbero ad usufruire del servizio e i cittadini di serie B che ne verrebbero privati? A queste domande non può dare una risposta la Scat che quotidianamente, da sempre, tutela gli utenti e ne garantisce l’esigenze di mobilità. A queste domande dovrà rispondere solo l’Amministrazione Comunale che deve fare le sue scelte senza scaricare le sue responsabilità. In questo frangente certamente difficile, i soci lavoratori della Cooperativa sentono il dovere di chiedere scusa a tutti i cittadini per i disagi che inevitabilmente discenderanno dalla sospensione del servizio e li ringraziano per il sostegno che in questi anni ci hanno sempre dato soprattutto nei momenti più difficili”.