Pubblicato il: 26/10/2013 alle 18:05
Il suo nome in cronaca c'era finito sei anni fa, quando insieme ai cugini scampò ad un agguato nelle campagne del Besaro. Adesso Emanuele Miraglia, pastore nisseno di 46 anni, c'è ritornato per altre ragioni. In particolare per avere rubato un furgone insieme ad un pietrino, Salvatore Bonfirraro di 45 anni. Raid che è stato messo a segno qualche notte fa a Enna. E dopo una notte trascorsa in carcere, l'allevatore nisseno è tornato in libertà. Il giudice monocratico ennese, infatti, ha imposto a Miraglia l'obbligo di non allontanarsi da Caltanissetta così come al complice. Èstata una Volante, a notte fonda, ad insospettirsi di quell'autocarro Iveco Daily che percorreva la via Pergusa contromano e a fari spenti. Così i poliziotti hanno inseguito il camion e imposto l'alt al conducente, che però ha pigiato l'acceleratore tentando di seminare la pattuglia. Ma è stata un'altra Volante a sbarrare la strada al mezzo, con a bordo i due passeggeri, risultati poi essere Emanuele Miraglia e Bonfirraro. Per mettere in funzione il Daily, erano stati strappati i fili del quadro elettrico e intrecciati. Ma a bordo del camion, gli investigatori hanno trovato anche numerosi arnesi da scasso e coltelli a serramanico. A quel punto la posizione di Emanuele Miraglia e dell'altro s'è aggravata. Ieri, all'udienza di convalida, il Tribunale li ha scarcerati. Era la sera del 21 settembre del 2008 quando Miraglia rimase ferito con i cugini Giuseppe e Calogero Cancemi a una scarica di fucilate nelle campagne di Vanga di Genco, a confine tra Caltanissetta e Pietraperzia, mentre erano usciti col trattore per cercare il gregge smarrito. Un'imboscata da allora rimasta senza movente e colpevoli.