Pubblicato il: 28/10/2013 alle 11:16
(IN COPERTINA: FOTO DI MASSIMO MASTROSIMONE)
E anche stavolta Caltanissetta esce con le ossa rotte dal dossier Ecosistema Urbano 2013, il rapporto redatto da Legambiente e Ambiente Italia e pubblicato da Il Sole 24 Ore, che esamina la qualità della vita dei 104 comuni capoluogo di provincia, sottoposti ai test delle statistiche su più versanti: la qualità dell'aria, le risorse idriche, la diffusione di fonti innovative, la gestione intelligente dei rifiuti, la disponibilità di verde, la mobilità alternativa. Una classifica per ciascun indicatore e una pagella finale, che non offre tante sorprese rispetto alle precedenti edizioni. Non ci salva, dunque, Legambiente. Ma in generale sono le realtà meridionali a non uscire a pieni voti dalla pagella annuale che da vent'anni redige l'associazione ambientalista.
Ultime in fondo alla classifica, in tutte le classi dimensionali, sono le città del sud. In particolare le siciliane, con Caltanissetta a chiudere la lista delle piccole (19 punti), Catania quella delle grandi (25) e Siracusa in coda alle medie (29). Per queste città, come per il Mezzogiorno in generale, gli indicatori più preoccupanti sono quelli riferiti a rifiuti, acqua, mezzi pubblici e mobilità alternativa. Sulla qualità dell'aria, invece, il Sud si prende una leggera rivincita, piazzando diverse realtà nei posti migliori posti delle relative classifiche (polveri sottili, biossido di azoto e ozono). Nel complesso quel che emerge dall'indagine di Ecosistema urbanoè una situazione che fatica a migliorare. A un ritmo lento sembrano infatti evolversi – sottolinea il rapporto di Legambiente – sia il quadro e l'attuazione delle misure avviate da amministrazioni centrali e locali sia i comportamenti della collettività. I dettagli di questo quadro generale emergono dalle statistiche dei singoli indicatori che portano alla pagella finale. L'inquinamento atmosferico resta, secondo il rapporto, sempre a livelli di emergenza, soprattutto nelle città grandi della Pianura padana: sebbene le concentrazioni di PM10 e NO2 risultino in discesa, sono in aumento i giorni di superamento dei limiti per l'ozono (da 37,7 della scorsa edizione a 41). Quanto all'acqua, si continua a perdere in media un terzo di quella immessa in rete e l'efficienza della depurazione migliora di poco.