Pubblicato il: 11/11/2013 alle 16:47
Fine settimana da dimenticare per un giovane 35enne mussomelese che nel pomeriggio di giovedì scorso è stato picchiato a sangue da due fratelli originari di Milena. A.M., 27enne, operaio, convivente a Milena il primo, G.M., 33enne, operaio già con precedenti penali e domiciliato ad Acquaviva Platani dove vive con la propria famiglia, il secondo. I due, pare a causa di motivi personali tra la vittima ed il più grande dei fratelli, hanno deciso di risolvere così i loro problemi. Dopo aver convinto la vittima, con una banale scusa, a salire a bordo della loro autovettura, lo hanno portato in una zona isolata nelle campagne tra i comuni di Milena e Campofranco per fargliela pagare. Sarebbe stato lì che, una volta giunti sul posto, hanno picchiato a sangue il malcapitato. Il più giovane dei due si occupava di immobilizzare la vittima mentre l’altro lo colpiva ripetutamente prima con una chiave da lavoro metallica dopo con un
bastone di legno.
Dopo averlo ridotto in pessime condizioni, forse preoccupati per le conseguenze del pestaggio, lo hanno accompagnato e scaricato presso il pronto soccorso dell’ospedale di Mussomeli dove, a seguito delle cure dei sanitari, è stato dimesso con dieci giorni di prognosi a causa dei traumi e delle escoriazioni riscontrate un po’ in tutto il corpo. La spiacevole vicenda non finisce qui. La vittima, una volta dimessa dall’ospedale, rientrando a casa, scopre che qualcuno gli aveva rubato la macchina, una Volkswagen Golf parcheggiata e chiusa a chiave nel proprio garage. I sospetti ricadono subito sui due fratelli visto che durante il precedente episodio, la vittima aveva smarrito le proprie chiavi nell’auto dei suoi aggressori. Questa l’intrigata vicenda sulla quale indagano i Carabinieri della Compagnia di Mussomeli. Sin da subito i militari del Nucleo Operativo e delle Stazioni di Mussomeli, Milena e Acquaviva, allertati dai sanitari, hanno prima interrogato in ospedale la vittima per poi iniziare da subito le ricerche dei due fratelli che nel frattempo si erano resi irreperibili. Solo nella tarda serata dello stesso giorno A.M. e G.M. sono stati rintracciati ed ascoltati senza però confermare nulla dell’accaduto.
Nessuna traccia dell’auto rubata. Posta sotto sequestro, per gli accertamenti del caso, invece, la Volkswagen golf in uso ai fratelli e utilizzata per il pestaggio. Lo scorso weekend, oltre ad indagare sulle reali motivazioni dell’accaduto, i Carabinieri sono stati impegnati in numerose perquisizioni delegate per la ricerca dell’auto rubata eo di indizi pertinenti al reato. Durante le perquisizioni, terminate nella giornata di ieri, e che non hanno consentito di ritrovare l’autovettura rubata, i Carabinieri hanno individuato e controllato oltre 30 veicoli tutti in uso o facenti capo ai due fratelli. Gli accertamenti sulla regolarità sono ancora in corso. Le indagini continuano e al vaglio degli inquirenti ci sarebbero anche almeno due ulteriori fatti su una presunta richiesta estorsiva a carico della vittima posta in essere da uno dei fratelli con l’ausilio di un suo amico e collega di lavoro di Acquaviva e di un’altra donna che ora è in fase di identificazione.