Pubblicato il: 13/11/2013 alle 10:38
Si chiama “Golden boys” la vasta operazione condotta dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela che questa notte hanno portato a termine un blitz in cui sono coinvolte venti persone. Ci sono anche sei minorenni. Il nome dell'indagine, prende spunto dall'appellativo con cui la madre di uno degli indagati chiamava il figlio – “caruso d'oro” – e dai numerosi furti e rapine compiuti dalle persone interessate dai provvedimenti. Gli arrestati sono Nunzio Attardi; Calogero Cavaleri; Vittorio Graziano Comes; Alessandro Di Gennaro; Marco Gioberti; Carmelo Manuel Giorlando; Giuseppe Iaglietti; Angelo Marino; Luigi Morinello; Antonino Raitano; Roberto Asmetto; Klisman Rinzivillo; Angela Terlati e Catalin Florin Toma. Obbligo di firma per Mario Bonanno; Francesco Caci; Nunzio Lo Chiano e Eugenio Sollami.
Pare che l'obiettivo principale fosse quello di rubare oro, da rivendere, poi, nei negozi specializzati della città. L'operazione è stata coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela e da quella del Tribunale per i minorenni di Caltanissetta. A Gela, furti in appartamento, scippi e rapine venivano commessi a ruota libera. Non c'erano vittime privilegiate, i colpi messi a segno coinvolgevano tutti, dalle attività commerciali alle abitazioni, non solo nel nisseno ma anche in altre province dell'Isola.
Le ordinanze di custodia cautelare sono scattate per reati contro il patrimonio, e in violazione delle norme che regolano la detenzione e l'uso di sostanze stupefacenti. Sono coinvolti anche sei minorenni.
L'attività investigativa ha consentito di identificare gli autori di oltre 40 furti (consumati e tentati) in abitazione ed ai danni di attività commerciali. C'è chi entrava in azione mettendo in atto la tecnica della “spaccata”, utilizzando delle mazze di ferro si distruggevano le vetrine per intascare il contenuto esposto.
Ma si riusciva a centrare l'obiettivo anche negli appartamenti. Tra le persone coinvolte c'è una donna. Secondo quanto evidenziato dai carabinieri, guidati dal maggiore Valerio Marra, avrebbe svolto spesso la funzione di “basista” per i furti che altri componenti del gruppo compivano in alcune abitazioni.
Le vicende sono numerose e differenti tra loro. Qualche mese fa, ad esempio, balzò agli onori della cronaca una rapina compiuta in casa di una pensionata: nel gennaio di quest'anno, una donna fu sequestrata, legata e picchiata a turno da alcuni malviventi, per tutta la notte, fino a quando non rivelò dove nascondeva i risparmi e i gioielli. Èstato ricostruito anche il colpo che coinvolse un negozio di abbigliamento. Dall'attività furono portati via indumenti per un valore di circa centomila euro.