Pubblicato il: 01/12/2013 alle 11:55
Trentasei incidenti al giorno. E' la media giornaliera di sinistri registrati in Sicilia nel 2011, quelli con lesioni a persone sono stati 13.283 e hanno causato morte di 271 persone e il ferimento di altre 20.129. Rappresentano il 6,5% del totale nazionale, i morti il 7% e i feriti il 6,9%. Nel solo mese di novembre di quest'anno a Palermo si sono registrate 12 vittime della strada, fra le quali tre giovanissimi ed una intera famiglia. I numeri sono emersi a Palermo durante un meeting per presentare le strategie messe in campo dall'assessorato regionale per la Salute, dipartimento Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico.
“La Regione è impegnata in piani di prevenzione insieme a tutte le altre istituzioni, come scuola, polizia Stradale, vigili urbani e tutti i soggetti interessati – ha detto Ignazio Tozzo, dirigente generale del dipartimento Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico della Regione siciliana aprendo i lavori -. Il sistema sanitario mette a disposizione Asp e aziende ospedaliere non solo nella fase del trattamento degli esiti degli incidenti, ma anche per prevenire i fattori di rischio”.
Durante il suo intervento Tozzo ha snocciolato i dati. “Nel 2011 in Sicilia – ha detto – si erano registrati 271 morti in incidenti stradali, nel 2012 sono stati 213. Sono sempre tanti ma diminuiscono. Ancora nel 2011 avevamo registrato 13.283 incidenti, nel 2012 sono stati 11.702. Il numero di incidenti è ancora alto, ma abbiamo un trend in discesa, dunque, che ci fa intravedere la luce alla fine del tunnel. Se devo fare un pronostico dico che possiamo raggiungere il target previsto nel 2020 ovvero il dimezzamento degli incidenti gravi”.
Circa il 40% degli incidenti mortali o con gravi esiti valutabili in invalidità permanenti sono legati proprio all'abuso di alcol. “Bisogna continuare a lavorare nelle scuole e nella società in generale – ha spiegato il dirigente del servizio Promozione della salute della Regione siciliana, Salvatore Requirez – per promuovere più alti livelli di coscienza e responsabilità e corretti stili di vita che sono alla base di tutte le prevenzioni”.