Pubblicato il: 14/12/2013 alle 08:57
Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto legislativo in materia di filiazione che modifica le norme eliminando ogni “residua discriminazione” rimasta nel nostro ordinamento tra i figli nati nel e fuori dal matrimonio, “garantendo la completa eguaglianza giuridica degli stessi”.
“Si toglie dal codice civile qualunque aggettivazione alla parola figli: da adesso in poi saranno tutti figli e basta”, ha spiegato il presidente del Consiglio Enrico Letta. Il decreto, su proposta del presidente del Consiglio Enrico Letta, del vicepresidente e ministro dell'Interno, Angelino Alfano e dei ministri della Giustizia, Annamaria Cancellieri, del Lavoro e delle Politiche Sociali, Enrico Giovannini, dell'Integrazione, Cecile Kyenge, e del viceministro con delega alle Pari Opportunita', Maria Cecilia Guerra, e' stato predisposto nell'ambito della Commissione istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, presieduta dal professor Cesare Massimo Bianca. Con esso si prevede, in particolare, “l'introduzione del principio dell'unicita' dello stato di figlio, anche adottivo, e conseguentemente l'eliminazione dei riferimenti presenti nelle norme ai figli ‘legittimi' e ai figli ‘naturali' e la sostituzione degli stessi con quello di ‘figlio'”, il principio per cui “la filiazione fuori dal matrimonio produce effetti successori nei confronti di tutti i parenti e non solo con i genitori”, la sostituzione della nozione di ‘potesta' genitoriale' con quella di ‘responsabilita' genitoriale'. Vengono modificate le disposizioni di diritto internazionale privato “con previsione di norme di applicazione necessaria in attuazione del principio dell'unificazione dello stato di figlio”.
Nel recepire la giurisprudenza della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione, inoltre, il Cdm ha deciso, con il decreto, di limitare a cinque anni dalla nascita i termini per proporre l'azione di disconoscimento della paternita', di introdurre il diritto dei nonni di mantenere “rapporti significativi” con i nipoti minorenni, introdurre e disciplinare l'ascolto dei minori, se capaci di discernimento, all'interno dei procedimenti che li riguardano, portare a dieci anni il termine di prescrizione per l'accettazione dell'eredita' per i figli nati fuori dal matrimonio, modificare la materia della successione prevedendo la soppressione del “diritto di commutazione” in capo ai figli legittimi fino ad oggi previsto per l'eredita' dei figli naturali.