Pubblicato il: 21/12/2013 alle 14:39
Gravi anomalie e iter irregolare per la riqualificazione del rione Provvidenza di Caltanissetta, intervento che è iniziato formalmente alcuni giorni fa con la cerimonia di posa della prima pietra nell'antico quartiere. Ma secondo cinque professionisti nisseni, alcuni dei quali da anni impegnati nell'associazionismo ambientalista, v'è qualcosa che non va nelle procedure avviate dall'Amministrazione comunale guidata da Michele Campisi. Ed ecco perchè i cinque tecnici, Leandro Janni che presiede Italia Nostra Sicilia, Mario Cassetti, Luigi Picone e Giovanni Santagati hanno presentato un dettagliato esposto al ministro dei Beni e delle attività culturali Massimo Bray, al ministro delle Infrastrutture Gianfranco Lupi, all'autorità di vigilanza sui contratti pubblici, all'assessorato regionale dei Beni culturali, al dipartimento regionale Urbanistica dell'assessorato regionale al Territorio e Ambiente e al soprintendente ai Beni culturali di Caltanissetta. Ecco il testo integrale dell'esposto.
“Le parole sono pietre. O impostura. Con la presente gli scriventi architetti Leandro Janni, presidente regionale Italia Nostra Sicilia, Mario Cassetti, Luigi Picone e Giovanni Santagati e ingegnere Amedeo Alberto Falci, denunciano ancora una volta le forti, gravi anomalie, gli elementi di illegittimità (se non di illegalità) riscontati nell'iter relativo al Piano di riqualificazione del Centro Storico di Caltanissetta: “Progetto Pilota”, Intervento progettuale relativo agli isolati 27 e 28 del Quartiere Provvidenza.
L'Amministrazione Comunale di Caltanissetta ha agito in modo assolutamente improprio, in merito alla procedura di affidamento dei lavori mediante pubblico incanto, in quanto, nel redigere il progetto esecutivo, non ha tenuto in debito conto delle prescrizioni esecutive impartite dalla Soprintendenza ai Beni Culturalied Ambientali, nell'ambito del progetto definitivo.
Pertanto, tale comportamento risulta in palese violazione alle vigenti normative sui lavori pubblici (Decreto legislativo n°163/2006 e D.P.R. n°207/2010), in quanto il progetto posto in gara d'appalto ad oggi è suscettibile di una perizia di variante e suppletiva di sostanziale entità, tale da invalidare il procedimento stesso.
Buona norma impone che l'Amministrazione Comunale, durante la stesura del progetto esecutivo doveva recepire le prescrizioni della Soprintendenza, e successivamente, procedere all'effettuazione della gara d'appalto.
Giova ricordare, che l'entità e la natura delle prescrizioni sono tali da scardinare l'impianto originario delle previsioni progettuali, generando sul nascere pretese economiche da parte dell'impresa aggiudicataria, riconducibili ad un aggravio della spesa pubblica.
In buona sostanza, occorre ridefinire nell'ambito di una perizia di variante e suppletiva le previsioni progettuali rispetto a quelle originarie, con la contrattazione di nuovi prezzi in ordine a categorie di lavoro originariamente non contemplate. Tutto questo non solo è fuori dall'alveo di ogni regolare e legittima  procedura, ma dimostra la non fattibilità e cantierabilità dell'intervento.
Dunque, si evidenzia ancora una volta che il progetto voluto dall'Amministrazione Comunale è caratterizzato da interventi di sostanziale demolizione e arbitraria ricostruzione di due isolati del Quartiere Provvidenza, nel centro storico di Caltanissetta. Infine, considerato l'approssimarsi dell'apertura del cantiere, si denuncia il rischio che un eventuale, scriteriato inizio dei lavori, caratterizzato da mancato o inadeguato puntellamento degli edifici storici possa determinare un effetto domino  per cui, dei due isolati del Quartiere Provvidenza, non resterebbero altro che cumoli di pietre e polvere da sgombrare via con le ruspe (non mancano certo esempi di tal genere, in questa sventurata Città). Ciò non deve accadere, non può accadere. In questo caso, l'intervento pilota si configurerebbe come esemplare caso di barbarie culturale e civile a danno di una città, di una comunità. Ennesimo esempio di mera speculazione edilizia, presentato e celebrato come intervento di recupero edilizio o rigenerazione urbana. Le parole sono pietre. O impostura”.