Pubblicato il: 28/09/2024 alle 12:05
(Adnkronos) – In vista delle regionali la coalizione del centrosinistra è ai ferri corti. "Sulla Liguria è una rottura definitiva" ha detto Matteo Renzi arrivando all'assemblea nazionale di Italia Viva. "Noi siamo fuori perché non c'è tempo per presentare una lista. Che vinca il migliore o perda il peggiore". "Siamo disponibili a fare un centrosinistra alternativo alla Meloni, ma non ad andare con il cappello in mano" aggiunge. "Io ho mandato a casa Conte per mettere Draghi e lo rifarei domani mattina però a differenza di Conte non faccio politica con ambizioni e risentimenti personali. Per questo abbiamo dato la disponibilità in Liguria. Non è stato possibile ma alle politiche ci saremo e faremo una lista di centrosinistra, vedremo se alleata o meno". Il leader di Italia Viva parla di diktat da parte del M5S. "A Genova c'è stato un chiaro segnale di generosità da parte nostra. Abbiamo fatto di tutto, abbiamo rinunciato a presentare il simbolo ma questo segnale di disponibilità è stato equivocato perché i Cinque Stelle hanno detto che facevano l'accordo solo se sceglievano loro i nostri candidati. Io faccio tutti gli sforzi possibili per arrivare a un centrosinistra vincente ma non arriveremo mai al punto da far scegliere ai 5 Stelle i nostri". "E' evidente che Conte utilizza Italia Viva per attaccare la leadership di Schlein" sottolinea Renzi. "Come ho sempre detto, se c'è lo spazio per fare il centrosinistra insieme si fa e se no… Nessuno di noi rinuncia alla dignità. Capisco che per Conte è difficile da capire, perché per noi la dignità vale più di una poltrona, per uno come Conte la poltrona vale più di tutto". "Le divisioni del centrosinistra sono il principale sponsor di Giorgia Meloni di questo Paese e noi poggiamo su questo la nostra scelta e non sulla foto a una partita di pallone. Non è forte la Meloni, è debole l'opposizione" sottolinea Renzi. "Non è unita la maggioranza, è divisa l'opposizione. Questo non è un paese di fascisti ma l'opposizione è fatta di sfascisti che rompono tutto e impediscono di costruire l'alternativa". "I nostri voti sono decisivi ma i voti si infrangono sui veti" spiega."Noi siamo stati vittima di veti ieri in Liguria ma anche nel 2022 dalla geniale leadership del Pd" che ha portato a "far diventare "Meloni premier con il 26%, la stessa percentuale con Bersani fu il non vincente…". "La base del Pd spesso è molto più avanti della classe dirigente. La base del Pd un po' l'ho conosciuta" dice Renzi. "Sono arrivato a Pesaro e ho sentito la freddezza, c'erano 2000 persone che alla fine hanno applaudito. Non me ma le cose che ho detto in quella sede. Ho detto 'non fate la guerra alla Schlein' sennò non vincerete mai. E poi che se dovete vincere bisogna che vi mettiate insieme, sennò Meloni vince un'altra volta. E questo ha portato a chiudere la serata, partita con freddezza, con gli applausi". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)