Pubblicato il: 13/01/2014 alle 15:58
Quando si dice che una telefonata allunga la vita. In questo caso ha permesso di salvarla, seppur sia durata pochissimi secondi la chiamata arrivata all'alba di oggi alla sala operativa della Questura di Caltanissetta sulla linea 113. “Aiutatemi, sono finito in un burrone”. Sono state queste le parole pronunciate dall'anonimo interlocutore all'operatore che intorno alle 5 del mattino ha risposto alla chiamata di emergenza. Impossibile sapere altro da lui, in quanto la comunicazione s'è bruscamente interrotta e per il poliziotto che ha risposto non è stato possibile chiedere ulteriori dettagli per facilitare il rintraccio della persona in difficoltà. Anche stavolta è stato fondamentale il tempismo d'intervento, abbinata alla preparazione e alla conoscenza della tecnologia, perché il poliziotto è riuscito a localizzare l'area da cui proveniva la chiamata, elaborare le coordinate geografiche e dirottare i soccorritori sul posto.
Dati che hanno consentito alla Polizia di individuare con esattezza la zona da cui proveniva la telefonata, giunta dal versante sud della provincia, in particolare dalla zona di Mazzarino. Così s'è scoperto che una Fiat Stilo era finita in un dirupo lungo la strada statale 190, per l'esattezza al km 98 nei pressi del bivio per Niscemi. Il conducente che aveva perso il controllo dell'auto ed era rimasto incastrato all'interno era E. L. P., niscemese di 48 anni, che è stato soccorso dai medici del “118” e trasferito all'ospedale “Santo Stefano” di Mazzarino dove all'uomo è stato sottoposto agli accertamenti che hanno rilevato una contusione allo sterno. Nulla di grave per lui, che è stato dimesso in tarda mattinata con una prognosi di 10 giorni. Ancora una volta, quindi, l'intervento della sala operativa della Polizia di Caltanissetta è stato decisivo e provvidenziale per salvare la vita di una persona.