Pubblicato il: 23/01/2014 alle 09:46
“Quando lo scorso Marzo ho iniziato il mio mandato parlamentare alla Camera dei Deputati, l’ho fatto, come qualsiasi rappresentante del territorio, consapevole che mi sarei spesa per la comunità affrontando le questioni nelle sedi opportune. Sia io che i colleghi di altri schieramenti politici, siamo uno strumento nelle mani di tutti i cittadini, capaci quindi di rappresentare l’interesse collettivo. Evidentemente però per qualcuno siamo invece rappresentanti da combattere come fossimo l’origine di tutti i mali”.
Inizia così la replica di Azzurra Cancelleri, deputato del Movimento Cinque Stelle, ai rappresentanti dello Sportello Immigrati che avevano denunciato ritardi nell'assitenza psichiatrica ad un avvocato pakistano ospite del Centro di accoglienza richiedenti asilo di Pian del Lago. Critiche che erano state estese alla parlamentare grillina, accusata di essersi accorta in ritardo dei tanti disagi che vivono i profughi nella struttura di accoglienza.
“Leggo con sommo rammarico le dichiarazioni a mezzo stampa diffuse dallo Sportello per Immigrati di Caltanissetta – commenta Cancelleri – che nel raccontare con dovizia di particolari, una di quelle scene che ahimè purtroppo si ripetono con cadenza quotidiana nel Cara nisseno, aggiungono coloriture tese a sbeffeggiare me ed un consigliere comunale della mia città. Non si fanno nomi e cognomi ma il linguaggio allusivo è talmente evidente da non lasciare dubbi. Ora, io non voglio elevarmi ad estrema conoscitrice del problema, non l’ho mai fatto e me ne guarderei bene dal farlo. Sono deputata dal mese di Marzo 2013 e da quel momento sto trattando un tema che colpisce la mia città, i miei concittadini e migliaia di persone che giungono nella nostra terra perché disperate. Io sono felice che i volontari svolgano un lavoro encomiabile da molto più tempo di me e ringrazio sia lo Sportello per Immigrati, che tutte le associazioni che vivono ogni giorno fianco a fianco agli immigrati, cercando di dare un sostegno concreto nonostante le mille difficoltà. Non dobbiamo però farci la guerra. Considero perciò quel comunicato, uno sfogo legittimo ma assolutamente scomposto anche perché purtroppo, non sono mai stata contattata dallo Sportello per Immigrati: sarebbe stata più proficua una telefonata, una, due, cento segnalazioni su fatti che avvengono e sui quali abbiamo possibilità di intervenire con atti parlamentari, così come ho già fatto. Se queste segnalazioni mi fossero state fatte in maniera costruttiva, come spero potrà avvenire da oggi, potremo e dovremo essere alleati nella lotta ad una guerra che sta logorando migliaia di sfortunati che giungono nella nostra terra per sfuggire a guerre e carestie ma che anziché l’Eldorado, trovano condizioni spesso ancora peggiori da quelle da cui sono scappati. Lo Sportello per Immigrati e tutte le associazioni vedano in me un alleato, non un nemico da attaccare”.