Pubblicato il: 17/10/2024 alle 19:53
Erano presenti associazioni, partiti, diversi cittadini, ma anche i sindaci della provincia al sit-in di questa sera a Caltanissetta davanti l'Assemblea Territoriale Idrica. Una manifestazione organizzata per rivendicare il diritto all'acqua. La distribuzione idrica, che adesso a Caltanissetta ha turni di 6 giorni, nelle ultime ore ha subito un ulteriore slittamento per “un disservizio – ha riferito Siciliacque – del sistema di presa ausiliario con zattere galleggianti presso l’invaso Ancipa, a causa di un guasto lungo la linea che oltrepassa il paramento della diga”.A lungo applaudito il vicario del vescovo, monsignor Onofrio Castelli, il quale nel portare i saluti del vescovo Mario Russotto, convalescente perché di recente è stato sottoposto ad un intervento di stent coronarici, ha invitato i politici a non fare promesse che non possono mantenere.”A volte – ha detto monsignor Castelli – è meglio tacere che dire una parola falsa”. Il vicario ha poi denunciato l'abusivismo delle autobotti: “Ancora oggi -ha affermato – nel 2024 mi duole vedere che c'è chi batte moneta sulla mancanza di acqua. Esiste un mercato nero dell'acqua a Caltanissetta e in un momento come questo bisogna aiutarsi non sfruttarsi”. “La chiesa – ha detto monsignor Castelli – scende in campo per un problema che riguarda tutti. Il solo pensiero di aprire il rubinetto e non vedere l'acqua, e stare nell'incertezza, ci spinge a rivolgerci a chi ha la possibilità di intervenire. Chi è stato eletto per organizzare e ordinare la cosa pubblica e ha la possibilità di muovere qualche passo in questa causa lo faccia. Bisogna fare tutto il possibile perché la possibilità deve tornare. Non deve essere questa la causa che deve amareggiare le nostre notti insonni. E dico insonni perché mi risulta di tantissimi che devono fare nottate per approvvigionare in una maniera o nell'altra quell'acqua che serve per la vita quotidiana. Per cui bisogna sfondare tutte le resistenze e tutte le porte perché si trovino le strategie”.
Tra gli interventi quello del consigliere comunale del Partito Democratico Carlo Vagginelli e dell'ex sindaco, oggi consigliere comunale Roberto Gambino. “Noi vogliamo l'acqua ma anche la chiarezza – ha detto Vagginelli – perché di prese per i fondelli mi sono stancato. Ancora assistiamo a un rimpallo delle responsabilità. L'Ati è l'ente pubblico che deve governare il servizio idrico. E a loro chiediamo che ‘prendano per le orecchie' il presidente della Regione Schifani, lo convochino. Noi Schifani lo abbiamo invitato ai consigli comunali ma non si è mai presentato. A questo punto glielo chiedano i sindaci”. “La situazione folle che abbiamo – ha detto Gambino – delle dighe senza potabilizzatori e dei potabilizzatori senza dighe si commenta da solo. Investimenti ingenti buttati sul Blufi per una diga che non da un centilitro d'acqua e che si commentano da soli. Abbiamo necessità di infrastrutture efficienti”.
Unico discorso CON LE PALLE ascoltato in una manifestazione politicizzata già fallita fin dall’inizio dell’organizzazione….. e non sono uno di chiesa
Consigliere Gambino il suo ragionamento non fa una piega, però la domanda è un’altra: perché non si è battuto per far qualcosa quando lei era ancora sindaco e la crisi idrica era solo all’inizio? Magari ci sarebbero stati i tempi tecnici per trovare la soluzione senza arrivare a questo punto.
Magari era impegnato alla preparazione della campagna elettorale, e ha pensato bene di defilarsi e dare la colpa ad altri, come del resto ha provveduto a fare. VERGOGNA