Pubblicato il: 23/10/2024 alle 21:13
Arrestato due volte in un paio di settimane in “codice rosso”. A incastrarlo, in entrambi i casi, è stato il braccialetto elettronico che ha innescato l’alert alla sala operativa.
Sì, perché per due volte un trentaquattrenne nisseno (assistito dall’avvocatessa Manuela Micale) avrebbe violato il divieto di avvicinamento alla madre e alla compagna. Misura che gli era stata imposta dal gip il 20 aprile scorso tra le pieghe di un procedimento per maltrattamenti nei confronti delle stesse due donne. E così, sei mesi fa, gli è stato ordinato l’allontanamento della casa dove vivono entrambe e l’obbligo di non avvicinarsi più di mezzo chilometro. E per controllare i suoi movimenti gli è stato applicato il braccialetto elettronico.
Ma alcuni giorni addietro, in una prima circostanza, quel divieto lo avrebbe violato avvicinandosi troppo alla casa della madre. Poi, rispondendo alle domande del giudice, si è giustificato asserendo che quella sera, aveva un appuntamento con il figlioletto che vive con la nonna. In altre precedenti circostanze avrebbe sempre avvisato il figlio telefonicamente per incontrarsi nelle vicinanze, così lui, il padre, si sarebbe tenuto a distanza dalla casa della madre.
Ma quella sera – sempre secondo la tesi a discolpa – non sarebbe stato possibile perché avrebbe avuto il cellulare scarico. Così, pur non citofonando al campanello, si sarebbe avvicinato alla casa materna chiamando il figlio a gran voce dalla strada. E in quella circostanza il braccialetto elettronico ha presto segnalato la violazione dell’obbligo, facendo scattare l’arresto poi convalidato dal giudice. Ed è rimasta confermata anche la misura a suo carico.
Ma un paio di settimane dopo il copione si sarebbe in qualche modo ripetuto. Questa volta il trentaquattrenne è stato intercettato mentre era in auto con la compagna e la figlioletta appena presa da scuola dopo il termine delle lezioni. Le stava accompagnando a casa. E ancora una volta il braccialetto ha segnalato alla sala operativa che l’indagato s’era avvicinato troppo all’abitazione della madre. Anche se, secondo la tesi difensiva, quella distanza sarebbe stata non reale, ma in linea d’aria.
Da qui il nuovo arresto dopo una quindicina di giorni, ancora una volta convalidato dal giudice che ha sempre imposto il divieto di avvicinamento alla casa materna.